Dai pieni poteri a Salvini (negati) a quelli a Conte

Quando è nato il governo giallorosso, in sostituzione del gialloverde, con maggioranza in Parlamento ma in minoranza nel Paese, lo si benedisse, con qualche ritrosia, sul calcolo di Catalano che avere un partito populista a Palazzo Chigi è meglio di averne due, e nella speranza che il nuovo socio, il Pd, lasciasse prevalere quel che resta della sua sapienza istituzionale sul suo, di populismo. Non è successo. Nel rapporto con la democrazia parlamentare e con l’amministrazione della giustizia, la sapienza istituzionale ha ceduto come i pantaloni senza cintura. Il commento di Mattia Feltri su Huffington Post.

In Ialia in grande pericolo la democrazia

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I pericolosi (per il governo) Stati Generali di Conte

Villa Pamphili è un posto meraviglioso: c’è il laghetto coi pesciolini, il giardino segreto, ci svolazzano i parrucchetti dal collare, e la villa in sé è roba da principessa Sissi, da ballo delle debuttanti, molto oltre la consegna del Telegattone: luogo di regalità, per quanto declinante e periclitante, e dunque da Stati generali. Potrebbe essere il trionfo estetico di Giuseppe Conte, che magnanimo e illuminato invita i partiti d’opposizione a discutere di che fare di tutto quel ben di Dio in arrivo (forse) dall’Europa. (...) La destra, giustamente, gli ricorderà che s'è montato la testa e finiranno con lo smontargliela, come la storia ricorda, a proposito di epiloghi di altri Stati generali. E neppure altrettanto generici. Gli ricorderanno anche che per certe cose, tipo discutere un bruscolino da 55 miliardi, esisterebbe un luogo deputato, sebbene rimasto senza deputati. Sarà uno spettacolo: accantonata la democrazia, è quanto ci resta. Il commento di Mattia Feltri su Huffington Post.

Stati Generali, il Parlamento esautorato

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Palazzo Chigi, l'ipocrisia al potere

L’esibizione del Partito democratico negli ultimi giorni, davanti alle intercettazioni pubblicate dalla Verità, è stata più piccina che esecrabile. Insomma, saltano fuori membri togati del Csm (il sacro luogo dell’autogoverno della magistratura) impegnati a riconoscere le ragioni di Matteo Salvini indagato in Sicilia per gli sbarchi negati, e tuttavia a dargli pubblicamente addosso per convenienza politica (...) Non è il caso, dopo tre decenni a nascondersi dietro un irrisolto senso di superiorità, intellettuale e morale, e a giocarsi le inchieste di procura per degradare l'avversario non sapendo innalzare sé, di mettersi a fare un po' di normale, semplice, dignitosa politica, per quanto si può? Il commento di Mattia Feltri su Huffington Post.

Le grida manzoniane di tutti: riforme per l'Italia, ma chi le deve fare?

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