Rai, Rai play. Ovvero è tutta una farsa. Da anni

Per non dimenticare! Ho scovato un vecchio articoletto di Mattia Feltri, pubblicato su La Stampa di qualche anno fa. Straordinarie, inascoltabili e irricevibili le parole di tanti "illuminati" politici di ogni schieramento. Una semplice, banale, considerazione è che tutti sono bugiardi o in malafede. Non so cosa preferire. Di certo è che l'occupazione della Rai è stata sempre, sistematicamente un obiettivo de vecchi ma anche dei nuovi, nuovissimi, partiti. Anche oggi è così. Ecco lo straordinario commento di Feltri:

"Rai Play. In Rai serve un presidente indipendente da tutti i partiti (Massimo D'Alema, 2002)

Ci vuole una Rai più autonoma dai partiti (Piero Fassino, 2003)

La Rai deve essere fuori dalle logiche di lottizzazione (Gianni Alemanno, 2006)

La Rai non è e non deve diventare proprietà privata di un governo, se no è regime (Guido Crosetto, 2006)

La Rai deve essere la casa di tutti e non di chi ha vinto le elezioni, la politica faccia un passo indietro (Dario Franceschini, 2006)

Bisogna eliminare la lottizzazione in Rai (Clemente Mastella, 2007)

Bisogna andare nella direzione della fuoriuscita dei partiti dalla Rai (Walter Veltroni, 2008)

Cambiamo le regole, basta con la Rai occupata dai politici (Antonio Di Pietro, 2008)

Presenteremo presto una proposta di legge per lasciare i partiti fuori dalla Rai (Pierluigi Bersani, 2010)

Fuori i partiti dalla Rai (Gianfranco Fini, 2010)

Serve una svolta con la fuoriuscita dei partiti dalla Rai (Italo Bocchino, 2012)

C'è bisogno di un intervento che riduca la presenza in Rai dei partiti (Paolo Gentiloni, 2012)

La Rai deve riformarsi: via i partiti (Beppe Grillo, 2014)

Evitiamo di mettere i partiti dentro la Rai (Matteo Renzi, 2015)

Per cambiare le cose in Rai bisogna cacciare i partiti (Luigi Di Maio, 2015)

Cacciare i partiti (Luigi Di Maio, 2015)

La politica resti fuori dalla Rai (Roberto Fico, 2018)

Per la Rai cerchiamo persone sganciate dalle logiche di partito (Matteo Salvini, 2018)

Questo è il momento giusto per riformare la Rai e sottrarla alle ingerenze della politica (Giuseppe Conte, 2021)

Abbiamo la sistematica occupazione della Rai (Giorgia Meloni, 2016)

Che magnifica armonia!"

Mattia Feltri – La Stampa - 16 maggio 2023

Diciamo che cascano le braccia! Tutti, a parole, sostenevano la necessità che la televisione pubblica, con canone pagato da tutti i contribuenti, fosse liberata dall'asfissiante controllo dei partiti. I cittadini, i telespettatori, ne avrebbero tratto un grande, grandissimo, giovamento. Putroppo le cose sono andate all'incontrario! A questo punto non si può che convenire con chi sceglie di non guardare più la televisione di Stato, perchè è diventata di regime. E quel che la televisione manda in onda, da anni, ormai lascia freddi i telespettatori. E, per di più, ben pochi partecipano ad uno stantìo rito delle elezioni sia quelle amministrative che quelle politiche, per non parlare delle consultazioni elettorali per le europee. Come è accaduto quest'anno. E peggio andrà nei prossimi anni. Se non ci sarà un scatto di reni, un sussulto di orgoglio da parte di una classe politica sempre più lontana dai bisogni deila popolazione. Che, sì, vorrebbe partecipare, ma avverte un tale distacco di questi politici che non crede più a nulla. E non va più a votare. È risaputo, o, almeno, dovrebbe esserlo, che chi non va a votare danneggia se stesso, perchè consente a chi si reca a depositare la propria scheda nell'urna ad indicare un partito lontano anni luce da quelle che sono le sue aspettative. Meglio votare per il candidato meno peggio, che non esprimere. Un legittima nostra pretesa sarebbe quella di poter indicare il nome del candidato che non dovrà mai più essere scelto dalle segreterie dei pariiti (niente più Porcellum nè Rosatellum, insomma), ma il candidato deve essere espressione del territorio, conosciuto dagli elettori, con cui obbligatoriamente ha il dovere di confrontarsi. Ma queste considerazioni, nel Palazzo, riescono a fare breccia? Visto quel ce è accuto fino ad oggi, ne dubito assai. I mass media dovrebbero svolgere un ruolo più attivo, di informazione e di pressione su una classe politica, magari distratta da altri problemi, senza dimenticare che indicare un candidato (deputata/o, senatrice/senatore) nella scheda elettorale è la prima, la più importante, azione a nostra disposizione (nel segreto dell'urna) perchè implica fare la scelta di mandare alla Cemera de deputati o al Senato una persona preparata o un imbecille. Noi cercheremo di fare il nostro meglio, di criticare o di lodare quando è il caso. Marco Ilapi, 18 luglio 2024

 

 

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