Renzi ha distrutto la scuola di tutti

Con una firma, in pochissimi secondi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha vanificato il lavoro grande di centinaia di migliaia di persone che – chi più chi meno – si sono adoperate perché il Ddl scuola non diventasse legge. Ha scavalcato il parere – espresso nei termini della civiltà democratica e dell’elaborazione costruttiva – di docenti, studenti e genitori che hanno detto no alla sedicente Buona Scuola di Renzi per proporre un’alternativa. Ha ignorato con disinvoltura i docenti che per 8 giorni – sotto un caldo asfissiante – hanno condotto lo sciopero della fame nelle vicinanze del Quirinale. Un commento dell'insegnante Marina Boscaino su Il Fatto Quotidiano.

La Buona Scuola di Renzi? Genuflessione per Matteo

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Consulta, giudici coperti d'oro

I giudici britannici percepiscono, in sterline, l’equivalente di 235 mila euro lordi, in Canada siamo all’equivalente di 217 mila euro, 234 mila per il presidente. Negli Stati Uniti il compenso in dollari del presidente equivale a 173 mila euro e quello dei giudici è inferiore di 7 mila euro. Meno della metà, quindi, di quanto mediamente guadagnino i quindici giudici italiani (attualmente tredici, perché il Parlamento ne deve ancora nominare due). Un articolo di Paolo Fantauzzi su l'Espresso.

Stipendi e privilegi dei giudici costituzionali

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Renzi ha vinto la sua battaglia

Matteo Renzi potrà fare finta in conferenza stampa di coltivare raffinatezze letterarie citando il giallista teologo Gilbert K. Chesterton (e lo spin doctor Filippo Sensi è lì anche per quello), ma la sua vera natura è quella del predatore che risponde in prevalenza a sollecitazioni istintuali. Per questo introietta già a livello inconscio la grande lezione del privilegio rampante che i presunti Padri Fondatori della democrazia americana misero a punto a tutela dei privilegi, loro e dei loro referenti (di classe): allora gli interessi della nuova aristocrazia del denaro, che si sostituiva a quella di nascita; ora il ceto partitico accaparratore di clamorosi vantaggi di posizione, da tutelare nel rapporto coalizionale con altri rentriers fruitori di rendite posizionali. Un articolo di Pierfranco Pellizzetti su il Fatto Quotidiano

Italicum, nasce il partito di Renzi

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