Il Parlamento dei tanti (troppi) voltagabbana
- Scritto da Ugo Pilia, Vai a tutti i suoi post ->
Dall'inizio della legislatura ad oggi, 117 senatori (più di un terzo del totale dei senatori, una vergogna) hanno cambiato gruppo di appartenenza al Senato. I deputati ad aver ammainato la bandiera del 2013 per passare ad altra squadra sono 146. Per ovviare a questo disdicevole, anzi deplorevole, comportamento dei nostri disinvolti parlamentari. Sarebbe opportuno che la stampa con una sola voce reclamasse la modifica dell’art. 67 della Costituzione stabilendo che sì, il parlamentare ha naturalmente il diritto di cambiare idea, di poter non condividere la linea del partito che lo ha portato a Montecitorio o a Palazzo Madama, ma che deve essere obbligato, costretto, a lasciare l’incarico. Si deve dimettere da parlamentare, insomma, senza tanti giri di parole..
La riforma della legge elettorale. Non è che ci voglia un sig. Roberto D’Alimonte, oggi uno dei massimi esperti di leggi elettorali, per suggerire come procedere. E’ sufficiente introdurre uno sbarramento del 5% per sbarrare la strada che conduce in Parlamento. I partitini dello zero virgola che offrono e offriranno sempre inevitabilmente i loro voti (com’è accaduto nella presente legislatura) al partito guida dell’esecutivo. Com’è accaduto nel disastroso autunno del 2010 al governo di Silvio Berlusconi, con i famosi “responsabili” Domenico Scilipoti, Antonio Razzi, Catia Polidori e altri che consentirono al nostro tycoon di sopravvivere per uno scampolo di legislatura. Oggi decine e decine di parlamentari sono autentiche stampelle del partito democratico a trazione renziana.
I dati incontrovertibili, incontestabili, si possono verificare sul sito www.openpolis.it. Berlusconi a so tempo ne ha approfittato ma ne h anche pagato (e duramente) il prezzo. L’uomo che ha favorito il cambio della guardia a Palazzo Chigi è stato Giorgio Napolitano, nominando prima Mario Monti senatore a vita per poi chiedergli di tentare di governare il Belpaese. Con risultati non esaltanti. Sarebbe opportuno che il professore rinunciasse al laticlavio a vita. Siamo sicuri che non lo farà. Poi è subentrato il buon Enrico Letta con un esecutivo delle larghe intese (che piacque tanto a Napolitano) e quindi il toscanaccio Renzi, pupillo dell’ex inquilino del Quirinale. Renzi non si è preoccupato neanche un istante di non essere stato eletto da alcuno, ma designato da Napolitano in quanto segretario del maggior partito, il Pd. La sostituzione di Enrico Letta grida ancor oggi vendetta per come è avvenuto il cambio della guardia. Con una pugnalata alle spalle. “Enrico, stai sereno!”. Adesso il segretario dei democratici sta cercando di realizzare una nuova Dc con esponenti provenienti da schieramenti che insieme non si tengono (che ci fa un uomo come Gennaro Migliore, ex bertinottiano, ex vendoliano, con Andrea Romano e Linda Lanzillotta, ex Scelta Civica, e con Marco Minniti, ex Pci?). Solo l’occupazione del potere. Nient’altro e basta. Se il Movimento 5 Stelle, pur avendo grosse difficoltà nel gestire le amministrazioni che è riuscita a conquistare (Roma in particolare, ma anche Livorno, Parma con Federico Pizzarotti, ecc.), continua ad avere grande appeal nell’elettorato, in particolare giovanile, è solamente per la dimostrata incapacità dei vari governi che si stanno alternando a Palazzo Chigi (Berlusconi-Monti-Letta-Renzi-Gentiloni) ad affrontare e risolvere i problemi che affliggono il nostro martoriato Paese. Soprattutto l’economia, che da un ventennio continua a soffrire. Mentre il debito continua a crescere? Perché il nostro Paese è condannato ad avere una classe politica non dei “migliori” ma dei “peggiori”? Quo usque tandem, Catilina abuteris patientia nostra? Oggi suggeriremmo fino a quando, o senatori e deputati, abuserete della pazienza degli italiani? E’ per colpa vostra che i populismi ingrassano. E’ per colpa vostra che l’Europa ci impone vincoli inaccettabili. Il Fiscal compact lo avete accettato voi. Il Bail in lo stesso. La legge elettorale va approvata al più presto. Le elezioni anticipate sono una cura necessaria.
Marco Ilapi, 29 dicembre 2016