Rai, com'è lontana la Bbc!

«Nessuno fermerà la modernità, fuori i partiti dalla Rai»! Tuonò il premier. Furono fischi, e applausi. Io applaudo, non perché i partiti siano «cattivi», ma perché decidono indirizzo e governance di un’azienda, sulle cui caratteristiche capiscono poco. Fra i 40 senatori e deputati, membri della Commissione Parlamentare di Vigilanza, in cui sono rappresentati tutti i partiti in proporzione ai voti ricevuti, troviamo dirigenti di partito, imprenditori, architetti, impiegati, sindacalisti (Epifani) ex Ministri (Gelmini, Brunetta, Gasparri), e qualche raro giornalista con esperienza di ufficio stampa. Garantiscono la lottizzazione (che chiamano pluralismo), ma come tutelano il contribuente che paga il canone? Che competenze hanno per orientare i contenuti delle trasmissioni e dell’informazione? Un articolo di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera.

La nuova Rai renziana

Leggi tutto...

Province abolite? Renzi scherzava...

Riforma del lavoro, è vera svolta?

Matteo Renzi ha voluto la riforma del lavoro non solo per spingere le aziende a investire, ma anche, come ha spiegato lui stesso, per dare ai giovani una condizione di stabilità lavorativa (che non significa un posto per sempre), dalla quale dipende la stessa prospettiva di vita. Il punto allora è come verrà considerato dalla società il nuovo contratto, che nominalmente è « a tempo indeterminato a tutele crescenti». Si affermerà nei fatti come una forma sostanzialmente stabile e quindi utilizzabile, per esempio, per ottenere un mutuo oppure verrà sfruttato come una parentesi dalla durata incerta di cui approfittare per fare il pieno degli sgravi senza credere in una nuova prospettiva di qualità del lavoro? In quest’ultimo caso, sarebbe una grande occasione sprecata. Un articolo di Enrico Marro sul Corriere della Sera.

Jobs act in porto, un regalo alle imprese?

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .