Cosa non è stato fatto per proteggere l’Emilia-Romagna

Cosa non è stato fatto per proteggere l’Emilia-Romagna

Il governo di destra-centro ostacola la rinascita dell'Emilia Romagna

Ci sono elezioni regionali a breve! E si capiscono le manovre della politica-politicante (ndr). Giovedì pomeriggio, durante la conferenza stampa convocata per fare il punto sulle esondazioni causate dalla pioggia intensa caduta in Emilia-Romagna, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha innescato una polemica in merito alla gestione dei fondi e dei cantieri per la messa in sicurezza del territorio. Musumeci ha accusato la Regione e gli amministratori locali di non aver fatto abbastanza per evitare nuovi danni dopo le due alluvioni del maggio del 2023. «Se ogni volta che piove in Emilia-Romagna succede il finimondo è chiaro che qualcosa non torna», ha detto il ministro Musumeci, un atteggiamento che molti esponenti politici nazionali e locali di partiti di opposizione hanno definito “sciacallaggio”. Da oltre un anno in Emilia-Romagna si discute della gestione dei fondi e dei cantieri per prevenire le esondazioni dei fiumi e gli allagamenti dei centri abitati. Molte opere urgenti sono state portate a termine, molte altre sono in ritardo o comunque in corso, buona parte sono ancora nella fase di progettazione. Sindaci e amministratori regionali hanno accusato più volte il governo di non aver stanziato abbastanza soldi rispetto a quanti ne servirebbero: secondo il governo invece i ritardi sono imputabili a intoppi e lentezze delle procedure gestite a livello locale. Su il Post.

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