Tav, no del governo gialloverde, c'è lo scambio

I gialloverdi hanno trovato già un accordo per una mozione che rinvia al contratto di governo, il quale rinvia ad un'analisi costi-benefici che, corredata da relazioni e contro-relazioni, rimbalzerà ancora per un po' di tempo da un ministero all'altro, passando per Palazzo Chigi. Il risultato sarà quello preferito dai democristiani di un tempo: il rinvio appunto. «Ci sarà una mozione di maggioranza confida Luca Carabetta, vicepresidente grillino della commissione Attività produttive di Montecitorio e dirà solo che sarà il governo a decidere. Una soluzione di sapore dc? Ma io sono sempre stato democristiano». Il commento di Augusto Minzolini su il Giornale.

Sì/no Tav: la Lega paga il prezzo, rinvio a dopo le europee

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L'Italia non ha una sua politica estera comprensibile

  • Pubblicato in Esteri

Matteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno torto nel far notare che il buonista Macron i migranti li respinge, a migliaia e senza pietà, alla frontiera di mare (Ventimiglia) e di montagna (Bardonecchia). E non hanno torto i pentastellati quando criticano la politica della Francia in Africa, costruita per favorire gli affari francesi e penalizzare quelli africani. Per non parlare poi della Libia (la Francia dovrebbe inginocchiarsi sui ceci per le tante porcherie fatte o ancora in corso), della Tav (che il Governo nostro attuale, soprattutto nella componente pentastellata, vorrebbe bloccare a costo di smentire accordi presi in passato), del “caso Battisti” (con la polemica, accesa da decenni, sui terroristi italiani che bevono champagne oltralpe) e delle beghe occasionali tipo Fincantieri o Alitalia che sempre spuntano tra Paesi vicini e da lungo tempo in affari, una cosetta da 80 miliardi l'anno. Il commento di Fulvio Scaglione sul sito linkiesta.

La guerra Italia-Francia continua

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Abruzzo, i limiti evidenti del M5S

Se queste sono le prove tecniche delle elezioni europee, servirà più di un Maalox, questa volta. E non mancheranno i processi interni. Perché qualcuno dovrà rendere conto, ad esempio, dell’acquiescenza del Movimento rispetto all’agenda leghista, dai porti chiusi al decreto sicurezza, nonostante il Movimento possa contare su una forza parlamentare di gran lunga superiore. Allo stesso modo, non dubitiamo che qualcuno finirà per mettere in discussione pure la scelta di allearsi con Salvini. Una scelta che, sinora, si è rivelata politicamente fallimentare: dal giorno dell’insediamento del governo Conte, il Movimento ha perso un punto al mese, tutti a favore dell’alleato leghista. Il commenot di Francesco Cancellato sul sito linkiesta.

Elezioni in Abruzzo, il flop annunciato del M5S

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