Lotta contro l'Isis: l'Ue d'accordo... a parole!

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Dopo gli attacchi di Parigi, l’America di Barack Obama è divisa e confusa come l’Europa. I repubblicani accusano il presidente di essere rinunciatario, Hillary Clinton ieri ha chiesto più determinazione nell’impegno in Siria: la realtà è che nessuno è disposto a tornare in guerra come in Afghanistan e in Iraq. Deluso dalla scarsa solidarietà europea, François Hollande ora guarda a Washington e Mosca: chiede aiuto a Obama, sogna un’offensiva decisiva di Usa, Francia e Russia che schiacci il «Califfato». Alla Casa Bianca il presidente francese troverà molta solidarietà e la promessa di sostenere la nuova campagna sia con droni e velivoli dell’«Air Force» sia con informazioni di intelligence. L'editoriale di Massimo Gaggi sul Corriere della Sera.

E Hollande si trovò solo...

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Obama-Putin, accordo per combattere l'Isis

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Entrando direttamente in guerra in Siria, Putin ha fatto la mossa del cavallo spiazzando tutti. La presenza militare russa aveva provocato sconquassi nelle cancellerie occidentali, mentre sollevavano minori inquietudini le nefandezze dell’Isis e dei qaedisti di Jabhat Nusra. Mosca aveva tentato di coinvolgere Oba ma nella sua campagna anti-Califfato rilanciando l’idea di una coalizione internazionale anti-terrorismo. Respinta allora al mittente questa coalizione sta diventando una realtà. La Duma ha chiesto di formare un fronte anti-terrorismo simile a quello anti-Hitler: Raqqa, nei bollettini militari di Mosca, ormai è quasi come Stalingrado e Putin, bollato come il macellaio dell’Ucraina, è diventato l’alfiere di una guerra di civiltà. Come cambia il mondo… L'editoriale di Alberto Negri su Il Sole 24 Ore.

Real politik nella guerra contro gli jihadisti

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Gli Usa intervengono, l'Ue sta a guardare

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Il sanguinoso “venerdì 13” della capitale francese costringe l’occidente a cambiare le regole del gioco. Ci sarà qualche limitazione delle libertà individuali - poca cosa se pensiamo a quanto avvenuto negli Stati Uniti dopo l’11 settembre - ci saranno importanti update in quelli che sono i punti cruciali della strategia contro il terrorismo islamico e di una guerra “asimmetrica” che dura ormai da 15 lunghi anni: i rapporti con i regimi arabi (in primis l’Arabia Saudita) e l’Iran, quelli con la nuova Russia espansionista di Putin, le politiche di un Europa che è sempre meno “unione” su temi quali l’immigrazione, i profughi, le libertà culturali e religiose. L'editoriale di Alberto Flores D'Arcais sul Messaggero Veneto.

L'Europa in balìa dell'Isis

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