L'infinita tragedia libica, altri morti in mare

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Mettiamo in fila qualche dato. Secondo l’Unhcr, tra il 2015 e il 2018 sono annegate nel Mediterraneo 15.544 persone partite dalla Libia. Giusto un anno fa, il giornale inglese The Guardian pubblicò una lista con i nomi e i cognomi di 34.361 persone annegate nel Mediterraneo nei vent’anni precedenti. Sono cifre, lo dicono tutti, approssimate per difetto. È ragionevole avanzare una stima, per gli ultimi vent’anni, di 50mila morti. Le 150 persone morte poche ore fa al largo della Libia sono solo un esempio, forse appena più clamoroso, delle innumeri tragedie che si sono consumate tra le onde e di cui nemmeno si è parlato. Il commento di Fulvio Scaglione su Linkiesta.

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Russia e Stati Uniti spingono Haftar verso Tripoli

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A quindici giorni dall'inizio dell'"Offensiva per Tripoli", quella che si sta combattendo in Libia si manifesta sempre più come una guerra per procura, nel quale il passo successivo potrebbe essere, rimarcano fonti diplomatiche a Roma, "l'intervento diretto delle potenze contrapposte, Emirati e Arabia Saudita da una parte e Qatar dall'altra, trasformando la Libia in un terreno di scontro ideologico, pro o contro l'Islam politico, che finirebbe per distruggere il Paese, eliminando tra l'altro un potenziale concorrente economico nella regione". Il commento di Umbert De Giovannangeli su sito Huffington Post.

Libia, il voltafaccia di Donald inguaia l'Italia

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Gentiloni alla conquista della sabbia libica

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Un paradosso. L’Italia ha avuto fino a pochi anni fa un unico, grande alleato nel Mediterraneo: Muhammar Gheddafi. Per affari, petrolio e politica. Non c’è stato governo di destra o di sinistra che abbia smentito questa intesa, intorno alla quale, peraltro, ha sempre ruotato l’intera politica estera della Farnesina. E ora, a seguito della decisione del governo di inviare navi della Marina di fronte alle coste libiche per arginare l’ondata migratoria, siamo accusati addirittura di neocolonialismo, di aver avviato una vera operazione militare, e perfino – come ci ha bollato un redivivo Seif Islam, secondogenito di Gheddafi e fiero oppositore del governo legittimo e contestato di Fayez al-Sarraj – di essere «gli eredi del fascismo». L'editoriale di Bruno Manfellotto sul Messaggero Veneto.

Palazzo Chigi con l'avventura libica rischia grosso

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