Obama-Putin, accordo per combattere l'Isis

  • Pubblicato in Esteri

Entrando direttamente in guerra in Siria, Putin ha fatto la mossa del cavallo spiazzando tutti. La presenza militare russa aveva provocato sconquassi nelle cancellerie occidentali, mentre sollevavano minori inquietudini le nefandezze dell’Isis e dei qaedisti di Jabhat Nusra. Mosca aveva tentato di coinvolgere Oba ma nella sua campagna anti-Califfato rilanciando l’idea di una coalizione internazionale anti-terrorismo. Respinta allora al mittente questa coalizione sta diventando una realtà. La Duma ha chiesto di formare un fronte anti-terrorismo simile a quello anti-Hitler: Raqqa, nei bollettini militari di Mosca, ormai è quasi come Stalingrado e Putin, bollato come il macellaio dell’Ucraina, è diventato l’alfiere di una guerra di civiltà. Come cambia il mondo… L'editoriale di Alberto Negri su Il Sole 24 Ore.

Real politik nella guerra contro gli jihadisti

Leggi tutto...

Svolta nella lotta contro l'Isis, Putin in campo

  • Pubblicato in Esteri

L'Isis accelera la sua campagna stragista, perché vuole ottenere da un lato la rottura sociale e politica con le comunità musulmane moderate all'interno di alcuni Stati che contano (in Occidente ma anche in Russia), e dall'altro un sentimento di rivolta favorevole a un intervento punitivo di terra. Si tratta di una trappola che dovrebbe esserci nota: alla «crociata» si risponderebbe con la «guerra santa», lo scontro diventerebbe globale, i fronti interni occidentali cederebbero. Nelle stanze dei bottoni oggi si discute piuttosto di bombardamenti più massicci e coordinati, di incursioni di truppe speciali, di intelligence da mettere in comune, di curdi e ancora di curdi, forse di qualche dimostrativa bandiera araba. Così l'Isis può essere battuto in Siria come in Iraq, e formule non troppo diverse cominciano ad essere evocate per la Libia. Sarà una prova straordinariamente difficile. E se sarà vittoriosa, Putin avrà vinto due volte. L'editoriale di Franco Venturini sul Corriere della Sera.

Lo zar Putin alla riscossa per salvare l'Europa

Leggi tutto...

Gli Usa intervengono, l'Ue sta a guardare

  • Pubblicato in Esteri

Il sanguinoso “venerdì 13” della capitale francese costringe l’occidente a cambiare le regole del gioco. Ci sarà qualche limitazione delle libertà individuali - poca cosa se pensiamo a quanto avvenuto negli Stati Uniti dopo l’11 settembre - ci saranno importanti update in quelli che sono i punti cruciali della strategia contro il terrorismo islamico e di una guerra “asimmetrica” che dura ormai da 15 lunghi anni: i rapporti con i regimi arabi (in primis l’Arabia Saudita) e l’Iran, quelli con la nuova Russia espansionista di Putin, le politiche di un Europa che è sempre meno “unione” su temi quali l’immigrazione, i profughi, le libertà culturali e religiose. L'editoriale di Alberto Flores D'Arcais sul Messaggero Veneto.

L'Europa in balìa dell'Isis

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .