Gran Bretagna, stop all'immigrazione

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Cameron, uno stop all'immigrazione senza controllo. Per il momento la misura di sicurezza più evidente finanziata da Londra ha la silhouette di un filo spinato da 7 milioni di sterline da stendere attorno a Coquelles. Tanto costerà rinforzare la recinzione che dovrà contribuire a fermare la voglia di libertà che arriva dal sud del mondo e spera di sfogarsi oltre le bianche scogliere britanniche dove non c'è carta d'identità, dove lo stato sociale è storicamente generoso, dove lo status di rifugiato è spesso riconosciuto con maggiore liberalità. I motivi per attraversare la Manica sono tanti quanti quelli di imbarazzo per il governo Cameron che è nel pieno di una complessa trattativa con i partner per ottenere clausole di autoesclusione dall'Unione europea. L'immigrazione intra ed extra Ue è un punto centrale della rivolta degli eurofobi. Un articolo di Leonardo Maisano su Il Sole 24 Ore.

Londra, imminente l'addio all'Europa?

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Ue grande assente, vince la tecnocrazia

Il nostro premier Renzi, ha sostenuto che dobbiamo battere i pugni in Europa. Ma è un fatto che i vari governi europei, pronti a lasciare l’Italia nelle peste, non sono «cattivi», sono pressati da opinioni pubbliche che pretendono argini contro i flussi migratori. E in democrazia, ciò che vogliono le opinioni pubbliche è «legge» per i governi. Nulla meglio dell’incapacità di elaborare una politica comune dell’immigrazione illustra quanto ingenue siano sempre state le idee prevalenti sulla «integrazione politica». Un editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

C'è un' Europa che non esiste

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Immigrazione, rottura tra Roma e governatori leghisti

Lega Nord all'attacco del governo Renzi sul tema dell'immigrazione. Ciò che attecchisce, giorno dopo giorno, in silenzio, è la secessione di fatto. Una sorta di “fase 2” della strategia leghista che va ben oltre le felpe del suo nuovo leader. Ed è opera della Lega in doppiopetto. Non più proclami secessionisti ad uso delle pittoresche adunate di Pontida – certe parole chiave sembrano andate in archivio –, ma un obiettivo da perseguire con precisi atti formali, portatori di un conflitto istituzionale sempre più esplicito, sempre più alto. Un editoriale di Alberto Orioli su Il Sole 24 Ore.

Carroccio, strategia eversiva in doppiopetto

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