Stati Uniti, per la Casa Bianca non c'è da preoccuparsi!

  • Pubblicato in Esteri

Firmando il pacchetto da 8,3 miliardi approvato dal Congresso per contrastare l’epidemia, Trump ha provato ad applicare la sua formula magica anche agli stravolgimenti causati dal coronavirus. “Molte persone – ha detto - spenderanno soldi e viaggeranno all’interno degli Stati Uniti” invece che andare all’estero, “e a me questo piace”. Nei giorni scorsi il presidente ha invitato tutti gli americani “alla calma: tutto funzionerà bene, speriamo che non duri troppo a lungo”. A metà febbraio aveva lanciato la sua previsione: “Il virus sparirà ad aprile, il caldo generalmente uccide questo tipo di virus”. Peccato che in questo caso il nemico sia invisibile e per molti versi ancora sconosciuto, e abbia già ampiamente raggiunto il Nuovo Mondo. Il commento di Giulia Belardelli su Huffington Post

Coronavirus in Usa, Trump sta sottovalutando i rischi

Leggi tutto...

Gli Usa di Trump all'attacco del Vecchio Continente

  • Pubblicato in Esteri

Trump ripete con più forza quanto già detto da vari suoi predecessori, e cioè che gli europei devono contribuire di più alla Nato, ma vorrebbe sfasciare l’Unione Europea che della Nato è storicamente un controaltare, per trattare commercialmente one to one, da Paese a Paese tagliando fuori Bruxelles, posizione estremamente vantaggiosa per Washington, al punto che proporla richiede notevole faccia tosta. Ma paga, in voti, con l’elettorato del Midwest. I commento di Mario Margiocco su Lettera 43.

Vecchia Europa datti una messa, svegliati! Rischi di affondare

Leggi tutto...

"Sanità, istruzione e lotta alle armi. Salverò il Paese da Trump"

Non c'è dubbio che Joe Biden si stia rivolgendo a noi europei, quando puntando il dito denuncia con forza: «Trump ha demolito le nostre alleanze, io mi impegno a ricostruirle».
È il pomeriggio dopo la resurrezione del Super Tuesday. Biden partecipa ad un evento per la raccolta di fondi elettorali con il sindaco di Los Angeles Garcetti, e poi riunisce un gruppo di giornalisti all'hotel «W» di Hilgard Avenue per indicare come pensa di battere Sanders e Trump: «Sono grato per il sostegno ricevuto in tutto il Paese. Quelli che nella vita sono caduti, sono stati dati per finiti, sanno che questa è la loro campagna». Così spiega la filosofia della sua candidatura: «Vogliamo riunificare gli americani, al di là di razza, sesso, disabilità, etnia, e il risultato di martedì dimostra che ci stiamo riuscendo. Ci rivolgiamo a tutti, democratici, indipendenti e repubblicani. Lo dico sul serio, perché questo è il modo in cui si vince, ed è la ragione per cui mi sono candidato». Subito dopo lancia una frecciata al rivale Sanders: «Noi stiamo costruendo un movimento, composto da persone che non sognano la rivoluzione, ma vogliono battere Trump e costruire il futuro migliore che sappiamo essere possibile per l'America».
L'exploit del Super Tuesday
I flussi elettorali di martedì hanno ribaltato il tavolo: «Questa idea che non siamo un movimento... Andate a guardare i risultati, chi è andato a votare. Noi ora stiamo guidando la campagna, portando alle urne persone che non partecipavano. L'affluenza è stata altissima. Significa che la nostra agenda positiva, progressista, ma realizzabile, è maggioritaria nel Paese: garantire che l'assistenza sanitaria sia abbordabile e accessibile per tutti; che ogni bambino riceva l'istruzione per avere successo; battere i produttori di armi per la sicurezza; assicurare che il sistema pensionistico della social security sopravviva e protegga i coniugi rimasti vedovi; riformare l'immigrazione; affrontare la minaccia esistenziale del riscaldamento globale, avviando un processo di trasformazione con cui possiamo creare 10 milioni di buoni posti di lavoro che pagano 45 o 50 dollari all'ora più i benefit».
La continuità
Biden sottolinea la continuità con Obama: «Sono orgoglioso di aver servito come suo vice otto anni, e di ciò che abbiamo realizzato, come la riforma sanitaria, il salvataggio dell'industria dell'auto e dell'economia nazionale. La gente dimentica che quando siamo andati alla Casa Bianca gli Usa erano sull'orlo del fallimento, e in guerra su diversi fronti. Avevamo appena cominciato a cambiare le cose, ricostruire la classe media, risolvere i cambiamenti climatici: dobbiamo completare l'opera». Per riuscirci, è necessario centrare tre obiettivi politici: «La Casa Bianca non basta. Affinché la nostra visione diventi realtà, dobbiamo confermare Pelosi come Speaker della Camera e riprendere il Senato». Perciò manda un messaggio Sanders: «Non dobbiamo permettere che nelle prossime settimane le primarie diventino una campagna di attacchi negativi, perché aiuterebbe solo Trump. Dobbiamo tenere l'occhio sulla palla. L'obiettivo è sconfiggere Donald per salvare l'anima del Paese». Biden ci crede: «La gente capisce. Trump rappresenta una minaccia esistenziale per il ruolo degli Usa nel mondo. Ha già compromesso la nostra reputazione, con la sua strategia elettorale di diffondere odio e divisione tra gli americani. Il mondo intero lo ha visto insultare i nostri alleati, e abbracciare demagoghi e dittatori. Ha indebolito tutte le alleanze, su cui avevamo costruito la nostra forza, ma io mi impegno a ricostruirle. Se diamo a questa persona altri quattro anni alla Casa Bianca, cambierà radicalmente il carattere della nostra nazione. Non possiamo permetterlo. Perciò fin dal principio ho detto che questa è una battaglia per salvare l'anima del Paese».
Prima, però, bisogna vincere le primarie: «Stiamo già lavorando sul voto di martedì prossimo in Michigan, Mississippi, Missouri, Idaho, Washington, North Dakota. Porteremo la lotta in tutta l'America per unirci, ricostruire la classe media e dare alla gente un'opportunità che è stata negata da Trump. Il prossimo presidente deve avere la capacità di guidare dall'istante del giuramento, per curare una nazione divisa e un mondo nel caos. Io so come farlo e ho spiegato con chiarezza gli obiettivi. Possiamo guidare il 21° secolo come non abbiamo mai fatto prima, se capiamo che sulla scheda c'è il carattere della nostra nazione, prima che il nome dei candidati». Una collega gli fa notare che Sanders lo accusa di essere uno strumento dell'establishment. Allora Biden si ferma, torna indietro, e risponde con fermezza: «L'establishment sono i milioni di lavoratori che mi hanno votato. Io corro per loro, per realizzare i nostri sogni». 

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .