Libro di un berlusconiano sul Patto del Nazareno

Uno dei primi episodi raccontati dal deputato di Ala nel suo libro è quello relativo alla possibilità che l’incontro fra Renzi e Berlusconi potesse tenersi a Firenze e non nella Capitale. Qualche giorno prima del vertice al Nazareno, Parisi si reca quindi nello studio di Verdini per sconsigliargli il manifestarsi di un simile scenario: così “sembrerebbe che anche Berlusconi viene aomaggiare Renzi e a Firenze dobbiamo farci le amministrative”. Verdini risponde facendo leggere al suo interlocutore unpromemoria del 14 gennaio 2014 che ha spedito al leader di FI: “Io ti consiglio ancora di vedere Renzi a Roma, presso la sede del Pd, per una serie di motivi”, scrive. Primo: “Sfatare un tabù: pensa al tuo ingresso a largo del Nazareno e al giro del mondo che faranno quelle immagini”. L'editoriale di Giorgio Velardi su il Fatto Quotidiano.

La verità sul Patto del Nazareno

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Le difficoltà di Palazzo Chigi

Il premier ha davanti a sè diverse opzioni: potrebbe cercare l’accordo con la dissidenza interna del Partito democratico oppure un’intesa, circoscritta ma aperta, con Forza Italia, affrancando il berlusconismo dall’abbraccio mortale con Salvini e offrendo all’opposizione un patto stabile su alcuni punti qualificanti, dalle riforme istituzionali alla riduzione delle tasse, che garantiscano un’andatura meno singhiozzante ad un governo che per andare avanti non può più contare sulla propria orgogliosa autosufficienza. In fondo Angela Merkel, che nella sua visita all’Expo si è mostrata cordiale con Renzi e con l’Italia, è addirittura a capo di una compagine di unità nazionale, e nulla potrebbe eccepire su intese leali tra forze diverse. Compensare la debolezza di una maggioranza con espedienti tattici è un’altra illusione. Operare scelte nette e coraggiose non dovrebbe essere difficile per un leader di rottura come Renzi.

La navigazione a vista di Renzi

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Nasce un nuovo Patto del Nazareno?

Sembra inevitabile considerare la congiuntura attuale del signore che occupa Palazzo Chigi. L' estate del 2015 si sta rivelando fantozziana per il Chiacchierone fiorentino. Le promesse mancate e quanto accade attorno alla sua poltronissima diventano fonte di problemi giganteschi. Mi limito a indicarne qualcuno.
L' invasione dei migranti che continua senza sosta. La rabbia di tanti italiani alle prese con un' accoglienza disordinata che ricade sulle loro esistenze. Il rischio pesante di un terrorismo islamico sempre più vicino a noi. Il focolaio della Libia che, prima o poi, ci obbligherà a un intervento. Il problema delle quote di clandestini che l' Europa intende risolvere a nostro danno. L' uscita di Verdini da Forza Italia è stata concordata con Berlusconi nella speranza di insinuare nel campo renzista qualcuno che ricorda i poliziotti infiltrati sotto copertura nel vertice di una struttura criminale per indebolirla. L' altro è che la parrocchietta di Denis avrà il compito di trattare con Renzi, da una posizione neutrale, un nuovo Patto del Nazareno. L'editoriale di Giampaolo Pansa su Libero.

Il divorzio tra Silvio e Denis fa sorridere Matteo

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