L'Isis sprofonda nel medioevo se non peggio

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Il dramma che sconvolge le frange oscurantiste dell'universo islamico e che l'occidente non riesce a comprendere. Per il Califato islamico «per una ragazza è legittimo sposarsi a nove anni» e che «le ragazze più pure si sposeranno a sedici o diciassette anni». Dice anche che «l’urbanizzazione, la modernità e la moda vengono offerte dal diavolo in forma di negozi di moda e saloni di bellezza» e che una donna islamica dovrebbe avere pochi buoni motivi per uscire di casa. Dovrebbe farlo solo per andare a studiare teologia, se di lavoro fa l’insegnante o il medico per donne, oppure se va a combattere contro gli infedeli. Un documento firmato da un gruppo di donne dell'IS spiega che il modello occidentale è sbagliato (le donne devono smettere di studiare a 15 anni, per esempio). Un articolo assai interessante sul sito www.ilpost.it.

Le donne dell'Isis

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Il mondo è in fiamme

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 Il caos nel mondo è molto complesso. Lo scontro tra e civiltà è innegabile. Lo aveva capito genialmente Giovanni Paolo II, che si oppose alla guerra contro l’Iraq non per ingenuo pacifismo né per bontà d’animo (la guerra in Jugoslavia non sembra averlo troppo turbato) né certo per simpatia verso feroci tiranni come Saddam Hussein, ma per una straordinaria visione storico-epocale, per la consapevolezza che il conflitto con il mondo islamico sarebbe stato foriero di ulteriori conflitti e squilibri sanguinosi e che la caduta di abietti regimi tirannici non avrebbe creato democrazie, ma altri totalitarismi, forse più pericolosi perché atomizzati e incontrollabili. Le considerazioni del prof. Claudio Magris sul Corriere della Sera.

Siamo nella quarta guerra mondiale

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L'Isis, caos Libia, non prendere le questioni sottogamba

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Dopo la seconda guerra mondiale, le potenze sconfitte, Germania, Giappone, Italia sostituirono nel dopoguerra il «commercio» alla «spada», cominciarono a pensare alla politica internazionale molto più in termini di affari che di deterrenza e di minacce armate. E il «dialogo», sicuramente, aiuta gli affari più della deterrenza. Pur facendo parte di alleanze militari quei tre Paesi furono ben lieti di delegare ai soli Stati Uniti il compito di agitare periodicamente il bastone. Le considerazione del politologo Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

Perché occorre isolare Putin, dopi i fatti di Crimea e Ucraina

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