Isis, l'Occidente reagisca unito

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Alla guerra intrapresa dai fondamentalisti islamici l’Occidente e i suoi alleati devono rispondere con altrettanta forza combattendo uniti senza se e senza ma il Califfato, lì dove è armato e organizzato, Siria, Iraq, Libia, e lì dove l’esercito dei suoi seguaci in casa nostra si è mobilitato. Il seme del male è cresciuto nella pancia del Medio Oriente, ma è penetrato e si è diffuso nella pancia dell’Europa tra l’ignavia dei più. L’Europa dormiente dei troppi egoismi e delle mille miserie ragionieristiche riscopra le ragioni ideali della sua civiltà e le difenda con la forza militare e con le armi della sicurezza e della coscienza perché i valori della vita e della convivenza civile non sono negoziabili, sono valori fondanti che abbiamo costruito nei secoli e appartengono al capitale umano più importante del mondo. Per questi valori, si combatte uniti e a viso aperto, c’è scritto nell’atto anagrafico costitutivo, a meno che si decida di sostituirlo con quello di morte. L'editoriale di Roberto Napolitano su Il Sole 24 Ore.

Europa, se ci sei batti un colpo!

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Paghiamo gli errori commessi, i droni non servono

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La prima scossa deve arrivare dall’Europa politica e dalla comunità occidentale. Nessuno può combattere da solo la guerra all’Isis, serve un’assunzione di responsabilità collettiva per costruire una coalizione internazionale che decida gli strumenti più efficaci per rovesciare il Califfato, diventato centrale e punto di riferimento di tutto il terrorismo islamico. La strategia dei bombardamenti aerei e del sostegno ai combattenti anti Isis ha dimostrato di essere insufficiente. C’è bisogno di una svolta che coinvolga pienamente gli Stati della regione nella lotta all’Isis. Che va isolato e colpito. L'editoriale di Luigi Fontana direttore del Corriere della Sera.

Urge una svolta nella lotta all'Isis

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Lotta all'Isis, dimenticare gli errori commessi

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Siamo in piena Quarta guerra mondiale. Le tre precedenti avevano almeno schieramenti nettamente contrapposti; anche la Terza, cosiddetta Fredda, fra Occidente e mondo sovietico, finita con la sconfitta di quest’ultimo e 45 milioni di morti fra il 1945 e il 1989 nei più diversi Paesi della terra, per nostra fortuna da noi lontani. In questa Quarta, che poche ore fa ha fatto strage a Parigi dopo averne fatte molte altre, non si sa bene chi combatta contro chi; nel caos che infuria nel Medio Oriente, ad esempio, è spesso difficile capire chi sia nostro alleato o nemico. Assad, ad esempio, è stato indicato ora quale tiranno da abbattere ora quale possibile alleato. L'editoriale dello scrittore Claudio Magris sul Corriere della Sera.

Dopo Parigi, il giorno della reazione

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