Con i muri l'Unione Europea rischia di franare

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L'Ungheria ha appena annunciato la costruzione di una barriera alta 4 metri e lunga 175 chilometri lungo il suo confine con la Serbia per bloccare il flusso di rifugiati e immigrati: 60mila dall'inizio dell'anno, più o meno quanto quelli arrivati in Italia. Ironia vuole che proprio il Paese che è stato tra le grandi vittime della cortina di ferro non trovi, per affrontare il problema, niente di meglio che resuscitarla in una sorta di tragico contrappasso storico. Come se steccati e fili spinati fermassero davvero la forza della disperazione. Come se non fossero il business ideale dei trafficanti di uomini. Un articolo di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.

Un'Europa mai nata

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Campi profughi per gli immigrati

È illudendoli su una facile integrazione e su un'accoglienza arruffona e per nulla vigile che stiamo deludendo queste migliaia di persone e che trasformiamo gente grata di essere stata salvata da morte certa in potenziali facinorosi che pretendono di andare dove meglio credono, quando sappiamo benissimo che le regole europee parlano chiaro: diritto dì asilo per chi ne possiede i requisiti e rimpatrio per tutti gli altri, e nel frattempo nessuna dispersione sul territorio sperando che si rendano irreperibili. Un editoriale di Vittorio Emanuele Parsi su Il Sole 24 Ore.

Immigrazione incontrollata, pericolo da scongiurare

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