Stop all'immigrazione incontrollata

L’Unione Europea dovrebbe aprire degli uffici in tutti i Paesi da cui partono gli immigrati, per vagliare sul posto chi ha diritto all’asilo, politico o umanitario, e chi invece è solo un “migrante economico”, cioè viene a cercare in Europa un lavoro che oggi non c’è (e ci sarà sempre meno se i nostri concittadini, spinti dalla disoccupazione, torneranno a fare i lavori che, ai tempi d’oro della prosperità, rifiutavano). Chi passerà l’esame, potrà scegliere il Paese di destinazione e vi sarà portato non sui barconi dei mercanti di uomini, ma da regolari mezzi di trasporto. Chi invece non lo passerà – e i criteri, perché il sistema funzioni, dovranno essere rigorosi - non solo non otterrà il nulla osta, ma se cercherà di entrare clandestinamente nella UE potrà essere respinto senza ulteriori esami. In altre parole, siamo disposti ad accogliere chi ne ha effettivamente bisogno, ma respingiamo tutti gli altri, compresi quelli che decidessero di non affrontare l’esame in loco. Questo consentirebbe di respingere legittimamente  tutti i barconi in mare, come ha fatto per un breve periodo Maroni, allora ministro degli Interni, prima di incorrere nelle ire della istituzioni internazionali, ottenendo anche il risultato di ridurre l’ignobile traffico di esseri umani proliferato – diciamolo – anche grazie a Mare Nostrum, che garantiva il soccorso a quasi tutti quelli che tentavano la traversata. Una proposta di Livio Caputo su il Giornale.

Una ricetta per limitare l'immigrazione clandestina

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