Meloni metta salute e istruzione in cima all’agenda

Meloni metta salute e istruzione in cima all’agenda

Cara Meloni, la luna di miele è finita: è il tempo delle scelte

L’emergenza sanitaria sembra non finire mai. Alcune regioni rischiano il collasso nell’estate appena cominciata. Mancano i medici. Quelli in corsia sono sottoposti a turni massacranti. Molti preferiscono approdare nelle cliniche private, spesso cambiando città e, talvolta, anche nazione. Le Asl sono arrivate al punto di farsi concorrenza tra loro, confezionando bandi di concorso col retropensiero di assumere medici e infermieri interessati a cambiare sede. E meno male che il Covid è andato in pensione, altrimenti una parte di italiani si sarebbe trovata di fronte a un bivio: curarsi oltre frontiera oppure affidarsi ai santi di riferimento, sperando in una loro prodigiosa intercessione (...) Lo Stato, non soltanto in Italia, sta ridiventando il protagonista della scena economica. Non vi è settore in cui non metta becco e, innanzitutto, capitali. Non soltanto a causa del golden power il raggio d'azione della mano pubblica sembra orientato ad allargarsi a oltranza. Insomma, sta ritornando lo Stato factotum, lo Stato dirigista degli anni Settanta e Ottanta (...) Il governo attuale farebbe bene a invertire una rotta avviata da decenni, farebbe bene ad aumentare i finanziamenti su sanità e istruzione, sottraendoli ad altri capitoli di minore importanza e urgenza. Sì, perché ogni Stato ha il compito-dovere di farsi trovare nel posto giusto e al momento giusto, non nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Il commento di Giuseppe De Tomaso sul sito Formiche.

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