Atene regala a Berlino 40 miliardi di euro

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La maggioranza dei tedeschi non arde dal desiderio di continuare a convivere con i greci. I nordici e i baltici condividono. Ai contribuenti tedeschi, ossessionati dall'idea di dover aiutare partner inaffidabili, si potrebbero però ricordare che non rischiano niente ma in ogni caso ci guadagnano. Lo dice un recente studio dell'Iwh, un loro istituto di ricerca: dal 2010 a oggi, grazie ai bassi tassi di interesse, la Germania ha infatti risparmiato 100 miliardi, cioè ben più dei 60 che ha sborsato per aiutare la Grecia. L'editoriale di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.

La Grecia si salva, Angela Merkel brinda

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Ma i tedeschi ce l'hanno con Atene?

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Germania contro Grecia come 120 anni fa. La guerra greco-ottomana del 1897 fu un colpo di grazia per le resistenze elleniche. Sconfitta sul campo di battaglia, Atene si trovò alla mercé dei suoi creditori. Questa volta la Germania, attraverso il suo ministro degli esteri von Bieberstein, fuirremovibile: sfruttare il momento di debolezza di Atene per istituire una commissione finanziaria di controllo per lariscossione controllata e forzata dei crediti concessi al paese ellenico. La determinazione dell'uomo politico tedesco spiazzò le altre potenze, in primis Francia, Gran Bretagna e Russia, che accettarono la dura linea tedesca. Un articolo di Giampaolo Conte su Il Fatto Quotidiano.

Lite Germania-Grecia sull'economia anche cento anni fa

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Unione Europea sempre più in crisi

Molti identificano la crisi europea come una crisi di fiducia. In questo senso, la crisi greca è esemplare nella sua dinamica circolare. La diffidenza nei confronti dei governi ateniesi - responsabili di aver falsificato i conti pubblici e di non aver realizzato le riforme promesse - ha giustificato l’imposizione di obblighi e controlli sempre più severi e stringenti; ma impegni tanto onerosi hanno creato tra i greci sconforto per il difficile futuro della loro società e per le declinanti prospettive di benessere individuale. La conseguenza è stata un avvitamento economico privo di precedenti, tale da alimentare ulteriori ragioni di sfiducia reciproca. Se ne vogliamo uscire dobbiamo costruire istituzioni comuni che garantiscano quella fiducia che tra i governi e le opinioni pubbliche è andata deteriorandosi. Agli italiani spetta esserne i primi sostenitori e dimostrarlo con i fatti. Un articolo di Carlo Bastasin su Il Sole 24 Ore.

La fiducia che latita, un guaio per l'Europa

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