Il flop di Renzi incomincia a delinerasi

La politica economica di Renzi non è volta a difendere e incentivare la piccola e media impresa italiana, ma è favorevole soprattutto alle multinazionali, smaniose di trasformare ancor di più l’Italia in una riserva di talenti e di professionisti a buon mercato. Non è un caso che Renzi prediliga le sedi delle multinazionali nelle sue uscite pubbliche, prodigandosi in elogi nei loro confronti. Ed è significativo l’atteggiamento elusivo del suo governo sui licenziamenti alla Thyssen Krupp. Premuroso con i grandi gruppi, retorico e inconcludente con le piccole e medie imprese italiane. Questo è l’uomo… Queste ed altre le considerazioni di Marcello Foa su il Giornale.

Renzi come Monti e Letta, anzi peggio!

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Il premier annuncia le riforme ma non le fa

Più di un quarto delle norme inserite in leggi potrebbero essere approvate con altri atti, meno solenni e più spediti. Più leggi si fanno, più se ne dovranno fare, con una crescita esponenziale, perché per modificare una legge occorre un altro atto dello stesso legislatore.
Poi, le leggi sono anche un modo per comunicare politiche pubbliche. Anzi, in Italia, per una distorsione legalistica pericolosa, sono diventate il modo prevalente. E i governi danno la precedenza all’annuncio piuttosto che alla realizzazione, all’iniziativa piuttosto che all’attuazione. Così il prof Sabino Cassese sul Corriere della Sera.

Le leggi le fanno dilettanti allo sbaraglio

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