L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo di far politica

L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo di far politica

I pericoli che può rappresentare il cattivo uitilizzo dell'intelligenza artificale

Imran Khan è seduto a una scrivania, ha un panciotto nero su una camicia bianca: nel video comincia a parlare, ha la voce un po’ robotica e per prima cosa ringrazia chi l’ha votato. Imran Khan dice che era fiducioso, sapeva che sarebbe stato votato e gli elettori hanno confermato questa sua sensazione; accusa il partito al governo di aver fatto di tutto per toglierlo di mezzo, mentre nel video scorrono immagini di persone in fila ai seggi e poi di festeggiamenti. Quello di Khan è il tipico discorso di un candidato che ha appena ottenuto un risultato straordinario, durante una campagna elettorale in Pakistan nella quale il suo partito è stato fortemente osteggiato dalle autorità che, di fatto, hanno provato a impedire la sua partecipazione alla contesa elettorale (...) L'utilizzo dell'intelligenza artificiale in contesti elettorali non lo si ritrova solo in Pakistan. Anche la vicina India nel corso delle elezioni del 2024 ne ha fatto un grande uso, benché in modo decisamente particolare. Il 23 gennaio 2024, per esempio, un'icona del cinema e della politica indiana, Muthuvel Karunanidhi, è comparso su un grande schermo: di fronte a lui c'era un vasto pubblico. Karunanidhi era vestito come se lo ricordavano i suoi fan: occhiali da sole neri, camicia bianca e uno scialle giallo intorno alle spalle. Il suo stile era perfetto. Ha parlato otto minuti: si è congratulato con il suo amico ottantaduenne e collega politico T. R. Baalu per il lancio del suo nuovo libro autobiografico e ha calorosamente lodato l'abile leadership di Mks (Muthuvel Karunanidhi Stalin), suo figlio e attuale leader dello Stato del Tamil Nadu. L'unica nota stonata era che Karunanidhi, in realtà, è morto nel 2018. E questa sua apparizione contemporanea realizzata grazie all'intelligenza artificiale non era neanche la prima, bensì la terza. Il commento di Simone Pieranni su Linkiesta.

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