La svalutazione dello yuan sconvolge i mercati

Ha sconvolto completamente i mercati mondiali la decisione presa l'11 agosto dalla People's Bank of China di abbassare il tasso di cambio del renmimbi dell'1,9%, provocando onde di schock intorno al globo e valutazioni politiche ed economiche assai scomposte, segnale di grave incertezza. Le ragioni della notevole influenza della variazione del tasso di svalutazione della moneta cinese è dovuta al fatto che solo recentemente esso era stato affidato al mercato, mentre prima era determinato direttamente dall'Autorità centrale. Ma le pressioni svalutative della speculazione del mercato avrebbero via via potuto far perdere alla moneta cinese alte percentuali di valore, creando così situazioni di indebitamento insopportabili per le imprese in difficoltà e per il commercio e gli altri rapporti internazionali. Questo è il motivo per cui la Banca centrale cinese, dopo qualche giorno, ha informato i mercati che il prezzo non avrebbe potuto essere superiore al 3%, perché sarebbe immediatamente stato stabilizzato attraverso le abbondanti riserve della Banca centrale. L'editoriale di Guido Rossi su Il Sole 24 Ore.

Impossibile capire a fondo le mosse della Cina

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Un'incompiuta Europa che non sa dove andare

Siamo andati in vacanza con la paura della Grecia e torniamo al lavoro con quella della Cina. Un agosto ansiogeno per l’economia, quello che stiamo vivendo. La grande crisi dell’euro è stata scongiurata a inizio luglio con la capitolazione di Tsipras, che ha allontanato quello che per molti era lo scenario peggiore - ossia, la fine della moneta unica europea. Ma nessun sospiro di sollievo si è udito per l’Europa. Non respira Atene - che, impegnatasi a un programma di tagli draconiano, passa da una scadenza all’altra: adesso, approvato il piano di salvataggio da 85 miliardi, si attende il via libera del parlamento tedesco e il verdetto dell’Fmi, che sta con un piede dentro e l’altro fuori. Ma non festeggiano i creditori, in Europa e a Washington: sanno che il debito greco era e resta insostenibile, e che la crisi dell’euro, più che risolta, è stata congelata. Un editoriale di Roberta Carlini sul Messaggero Veneto.

Dopo la Grecia la Cina, le paure dell'Europa

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