Un'incompiuta Europa che non sa dove andare

Un'incompiuta Europa che non sa dove andare

Siamo andati in vacanza con la paura della Grecia e torniamo al lavoro con quella della Cina. Un agosto ansiogeno per l’economia, quello che stiamo vivendo. La grande crisi dell’euro è stata scongiurata a inizio luglio con la capitolazione di Tsipras, che ha allontanato quello che per molti era lo scenario peggiore - ossia, la fine della moneta unica europea. Ma nessun sospiro di sollievo si è udito per l’Europa. Non respira Atene - che, impegnatasi a un programma di tagli draconiano, passa da una scadenza all’altra: adesso, approvato il piano di salvataggio da 85 miliardi, si attende il via libera del parlamento tedesco e il verdetto dell’Fmi, che sta con un piede dentro e l’altro fuori. Ma non festeggiano i creditori, in Europa e a Washington: sanno che il debito greco era e resta insostenibile, e che la crisi dell’euro, più che risolta, è stata congelata. Un editoriale di Roberta Carlini sul Messaggero Veneto.

Dopo la Grecia la Cina, le paure dell'Europa

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