Questi dicono una cosa all’Ue e fanno il contrario in Italia

Il governo Meloni, ovvero dell'ambiguità con due facce

Un uomo senza volto si è presentato alla Commissione Bilancio della Camera per parlare della manovra finanziaria ma alle opposizioni interessava solo incalzarlo sul Meccanismo europeo di stabilità che Lega e Fratelli d’Italia hanno bocciato. Lui, il ministro dell’Economia senza volto, lo avrebbe approvato volentieri dando seguito a quello che aveva assicurato ai suoi colleghi europei. Cosa che ieri ha però negato. Ma Giancarlo Giorgetti la faccia l’ha persa comunque: così lo ha rappresentato Giannelli, in una vignetta sul Corriere della Sera, mentre passa davanti a una perplessa Ursula von der Leyen. Il ministro sintetizza l’incognita che è diventata l’Italia: senza volto oppure un Giano bifronte.Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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Giorgia Meloni davanti a un bivio in Europa

  • Pubblicato in Esteri

La vittoria in Olanda di Wilders pone problemi alla Meloni

La logica vorrebbe che l’esito delle elezioni olandesi sia una buona notizia per Giorgia Meloni. Ma la logica politica spesso non ha nulla a che fare con la ragione. La maggior parte delle volte è un interesse di parte e, in questo caso, proprio di partito. Il boom elettorale del sovranista Geert Wilders infatti è una cattiva notizia per la presidente del Consiglio, non rientra nei suoi piani europei. Anzi, va in senso inverso (...) Brutte notizie dall'Europa per la premier. Salvini è ringalluzzito, forte del suo messaggio «mai con i socialisti» che lancerà forte dalla Fortezza di Firenze, con accanto anche madame Le Pen in crescita nei sondaggi francesi (...) Scholz sarebbe stato molto rigido sul rientro di debito (quello italiano è al centoquaranta per cento del Pil, quello tedesco al sessantasei per cento) e deficit (che secondo Berlino dovremmo tenere sotto il tre per cento). La Germania, è il senso del ragionamento del Cancelliere tedesco, i suoi sacrifici li ha già fatti». Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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Sbagliata la manovra di bilancio, Meloni fa finta di niente

Il bilancio che verrà, gli errori di Meloni

Nel governo la consapevolezza di uno scenario in via di deterioramento è altissima. Un livello di guardia che ieri era evidente nell’affanno con il quale il ministro Giorgetti parlava di «non eludibile» taglio della spesa. Davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, impegnate nell’esame della Nadef, ha ammesso che l’incertezza dei mesi e delle settimane scorse si è accentuata a causa degli eventi mediorientali, che aggiungono ulteriore instabilità a un quadro già reso complicato da conflitti e tensioni geopolitiche. Ed è a questo punto della sua audizione che è affiorata la prospettiva di misure austere, di forbici affilate, di sogni infranti di Matteo Salvini e della stessa Meloni, che però si era messa in carreggiata avendo frequentato più assiduamente Bruxelles (...) Il centrodestra, per paura di perdere le elezioni europee, non avrà il coraggio di dire la verità agli italiani, di avere sbagliato a impostare la manovra di bilancio. Così come non ce l'ha nel dover riconoscere l'incapacità di affrontare la questione migratoria con le promesse false del passato. Perché la colpa è sempre degli altri, di quelli che c'erano prima. Ma prima o poi i conti, anche quelli politici, arrivano. Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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