La Russia non ha mai accettato la fine del colonialismo

La Russia non ha mai accettato la fine del colonialismo

Putin vuole ricostituire l'Urss

Buona parte del mondo accademico occidentale presenta la Russia come il monolite dell’Eurasia, con poca attenzione per le popolazioni indigene del Paese. In questi anni in cui la Crimea è al centro dell’attenzione internazionale ci si è soffermati davvero poco sulla storia delle deportazioni dei tatari di Crimea nell'era di Stalin e la loro sostituzione nella penisola con coloni russi. Eppure, è proprio attraverso quell'operazione di pulizia e sostituzione etnica che oggi la penisola viene presentata come russa poiché in maggioranza è abitata da russi (...) L'impero russo non ha avuto colonie in Africa e nelle Americhe, come gli imperi coloniali dell'Europa occidentale, ma pur non avendo partecipato al colonialismo moderno delle potenze marittime ha trascorso secoli a conquistare e colonizzare il suo vicinato in Eurasia, abbattendo sovranità locali, invadendo territori, impegnandosi in pratiche genocide come le carestie mirate contro gli ucraini (holodomor) e i kazaki (Asharshylyk), imponendosi con la forza su popolazioni che – a causa dell'impenetrabilità del colonialismo russo – oggi risultano quasi sconosciute. Il commento di Federico Bosco sul sito Linkiesta.

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