Sfiducia di Visco e Draghi al Governo dei sussidi

I ristori ai ristoranti. Non è un facile gioco di parole, perché tra ristori e ristoranti si gioca il presente del Governo. Il futuro invece dipende da che cosa accadrà al piano per la ripresa. (...) Bonus, sussidi, debiti su debiti, debiti necessari, ma debiti cattivi se vogliamo usare la distinzione introdotta da Mario Draghi. In attesa dei debiti buoni, quelli che dovrebbero finanziare il ritorno alla crescita e che, invece, sembrano fuori dall'orizzonte del Governo. Le considerazioni di Stefano Cingolani su il Sussidiario.

La drammatica (per l'economia) politica dei sussidi a pioggia

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Il ritardo di Conte, un problema per l'Italia

Tra Italia e Portogallo c’è una differenza di oltre un punto percentuale. In altri tempi sarebbe trascurabile, oggi al contrario è un campanello d’allarme. (...) Roma è ancora lontana dalla stabilità finanziari (...) Lisbona s'è messa al sicuro gestendo in modo oculato la finanza pubblica e riducendo via via il deficit dello Stato senza per questo provocare nessuna "macelleria sociale", al Governo del resto ci sono i socialisti non i liberisti. Il commento di Stefano Cingolani su il Sussidiario.

Recovery Fund, Conte 2 scherza con il fuoco e rischia

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C'è il Recovery fund, ci si dimentica che ci sono vincoli Ue

Come spenderà l’Italia i 209 miliardi di euro erogati dal fondo europeo per la ripresa? Un ammontare enorme che nessun Paese ha mai ottenuto, nemmeno con il piano Marshall del secondo dopoguerra. E chi li spenderà, questo o un altro Governo? Se la destra vincerà le elezioni regionali (...) ll Governo non ha ancora presentato un piano per la ripresa, ha annunciato più volte tante buone intenzioni e alcune anche meno buone, ma i capitoli sono tutti da scrivere. In teoria c'è tempo, il Next Generation Eu prenderà il via nella prossima primavera, tuttavia il giudizio su quel che si intende fare e su come realizzarlo si forma già oggi. (...) Le cifre attorno alle quali lavora Gualtieri per l'aggiornamento al Documento di economia e finanza da presentare entro il 27 del mese dicono che quest'anno il prodotto lordo scenderà dell'8-9% come già stimato e l'anno prossimo crescerà del 4-6%, dunque saranno perduti tra 3 e 4 punti di Pil in un biennio, nonostante l'iniezione di 100 miliardi di euro in deficit. Aggiungiamo che l'Italia era già l'unico Paese europeo con un reddito pro capite inferiore a quello di dieci anni prima. Da domani torniamo alla casella di partenza, come nel gioco dell'oca. Il commento di Stefano Cingolani su il Sussidiario.

Le domande del Paese senza risposta

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