Renzi vuole fustigare la burocrazia

Il rottamatore fiorentino si appresta a lanciare la sfida agli alti dirigenti dello Stato. Gli daranno indubbiamente filo da torcere ma è notorio che una buona parte dei problemi del Paese sono legati alla scarsa efficienza della burocrazia. Questa si autoassolve sistematicamente. Segue l'articolo di Elena Ciccarello su Il Fatto Quotidiano descrive la situazione assai preoccupante e finora irrisolta. L'ex pm Raffaele Cantone, presidente dell'autorithy Anticorruzione, presenta al governo una relazione che smentisce quanto normalmente asseriscono i dirigenti della pa, i quali si danno sempre delle pagelle da dieci e lode. Questo per intascare i bonus legati ai risultati conseguiti dai rispettivi uffici.

Cantone: le pagelle dei dirigenti pubblici sono fasulle

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Nomine pubbliche, anche Renzi usa il Cencelli

Un gustoso articolo di Sergio Rizzo, sul Corriere della Sera, svela come si è giunti alle nomine ai vertici delle grandi aziende di Stato. Sembra che anche Matteo Renzi non sia sfuggito alla regola aurea che vuole la lottizzazione dei partiti nella scalata alla presidenza dell'Eni di Emma Marcegaglia, non solo, ma anche nelle altre scelte su Finmeccanica, ad esempio, la riconferma del poliziotto De Gennaro alla presidenza non sia estranea la pressione del Quirinale.

Retroscena sulle nomine ai vertici di Eni ed Enel

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Matteo Renzi ha vinto la sfida con i boiardi di Stato

Il premier Renzi è riuscito nell'impresa di cacciare dalle grandi aziende di Stato italiane manager quasi inamovibili perché protetti dai governi precedenti. Inoltre ha scommesso sull'inserimento di alcune donne come presidenti di Enei, Eni e Poste. Un articolo di Sergio Rizzo, sul Corriere della Sera, riferisce degli aspetti sicuramente positivi di questa rottamazione renziana, con alcune negatività.

Cambio della guardia ai vertici di Eni ed Enel

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