Il patto non scritto del Nazareno tra Renzi e l'ex Cav

Il Patto del Nazareno consiste in una promessa di mutuo sostegno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconir: pensate che possano aver messo per iscritto, nero su bianco, «prometto di esserti fedele, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finché elezione non ci separi»? Più che un patto è una Entente Cordiale : Matteo garantisce a Silvio di conservare agibilità politica e controllo del centrodestra; Silvio garantisce a Matteo lo strumento per disciplinare la maggioranza ogni volta che si agita. Le minoranze di ogni colore ne sono annichilite. Sulla riforma del Senato ha funzionato. Non è escluso che funzioni anche su altro.

Così Antonio Polito sul Corriere della Sera.

L'accordo di Matteo e Silvio che fa infuriare le opposizioni

Leggi tutto...

Finalmente la verità!

Non ci voleva Mandrake per capire che l’accordo del Nazareno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nascondeva una certezza o, quanto meno, un desiderio tra i due leader: fare fuori il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Sicuri che gli italiani non avrebbero mai dato il proprio voto ai pentastellati, ossia, nella convinzione che i consensi al Movimento di Grillo, con il passare del tempo, si sarebbero affievoliti, Matteo e Silvio hanno deciso di puntare sull’Italicum. Un piano diabolico. Che però non ha fatto i conti con il malessere del Paese. Che, da quel 25 febbraio 2013, è cresciuto a dismisura. Tanto che c’è chi prefigura un eclatante successo dei grillini nelle elezioni europei di domenica. Sarebbe una tragedia per i due schieramenti guidati da Renzi e Berlusconi. Si potrebbe affermare che se il partito (ormai bisogna chiamarlo così, anche se Grillo continua a disconoscere quest’etichetta) dell’ex comico dovesse arrivare secondo (se non addirittura primo) alle europee, l’Italicum, così come partorito dalla Camera, è già bello e morto in anticipo. Sono stati diversi uomini politici di lungo corso (come Clemente Mastella, Mario Mauro e Riccardo Nencini) a suggerire che il patto segreto tra Matteo e Silvio nascondeva questo aspetto. E’ inquietante che si giochi in modo tanto maldestro sulla pelle degli italiani. I quali vogliono le riforme. Anche quella elettorale. Che stabilisce le regole del gioco. Ma le regole vanno scritte e sottoscritte da tutti i partecipanti alla contesa elettorale. Sarebbe stato forse preferibile puntare su una Convenzione, su una Assemblea Costituente composta su basi rigorosamente proporzionali. Così come operato dopo il secondo conflitto mondiale. I giochi dei partiti devono essere rifiutati categoricamente. Purtroppo lo spettacolo che continuano ad offrirci i nostri politici non è edificante. Gli italiani sembrano sempre perennemente litigiosi. E così sul piano delle riforme non si fa un passo in avanti. i risultati del voto per Bruxelles rischiano di cambiare le carte sul tavolo dei due protagonisti del Patto del Nazareno. Anche per le richieste che potrebbero arrivare dallo stesso ex Cavaliere: il tonfo alle urne lo porterà a nuove modifiche per evitare di essere spazzato via. E’ triste commentare accordi tanto male congegnati da scontentare un po’ tutti, a destra, al centro come a sinistra. Per non parlare della bruttissima proposta per la riforma del Senato. Almeno non ci si intestardisse sulla non eleggibilità dei suoi componenti. Preferibile il progetto di Vannino Chiti: si dimezzino i componenti di Camera e Senato e si modifichino le competenze e, magari, si lasci ad uno dei due rami del Parlamento la fiducia all’esecutivo. In definitiva, Renzi è in un cul de sac. Chissà se riuscirà a venirne fuori! La vedo dura. Durissima.

Marco Ilapi

Leggi tutto...

Silvio non vuole le riforme concordate con Matteo

Autorevoli editorialisti hanno commentato l'atteggiamento assai ambiguo dell'ex Cav. Silvio Berlusconi che avrebbe intenzione di non onorare il patto del Nazareno che tanto ha indignato la nomenklatura dei democratici. Non ci sarebbe granché da stupirsi. Già in precedenza il leader di Forza Italia aveva prima trattato, poi immediatamente rinnegato accordi con Massimo D'Alema e Walter Veltroni. Non ci sarebbe da stupirsi se attuasse lo stesso comportamento con Matteo Renzi, magari cercando di attribuire le responsabilità dell'accordo saltato sulle riforme proprio all'ex sindaco di Firenze e al partito democratico. Sul Corriere della Sera un articolo di Antonio Polito.

Berlusconi ci ripensa sul patto del Nazareno con Renzi

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .