Più investimenti per l'innovazione, vitali per la crscita

Il tasso di variazione medio annuo del nostro Pil sul periodo 2007-11 è stato del -0,6%, peggiorando poi ad un -1,6% nel triennio 2012-14 mentre adesso si prevede una ripresa vicina all’1,3% sul 2015-17. Il tasso di variazione annuale del nostro Pil rispetto a quello della Germania è passato da un divario in meno per l’Italia di 3,2 punti percentuali (per noi –2,8% e per la Germania +0,4%)nel 2012, ad uno di 0,8 punti nel 2015 e di circa 0,4 punti nel 2016 e 2017 (per noi 1,5% e per la Germania 1,9%). È chiaro dunque che il “passo” della Germania e dell’Italia sta convergendo, con una buona ripresa dell’Italia. Questo vale ancor più nei confronti della Francia. L'editoriale del prof. Alberto Quadrio Curzio su Il Sole 24 Ore.

Ue, l'Italia, a fatica, sta uscendo dal tunnel della crisi

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Pagamenti in contanti a 3 mila euro, un regalo ai ricchi

Tutti gli esperti, inclusi i dipendenti del governo, hanno sempre sostenuto che è un errore. Un anno fa il ministro Pier Carlo Padoan (stimato economista che ha lavorato all’Ocse e al Fmi) disse che il limite al contante accompagnato da incentivi all’uso di pagamenti tracciabili ha prevedibili effetti positivi sui consumi. L’Agenzia delle Entrate ha detto più volte che l’uso eccessivo del contante rende possibile una buona parte dell’evasione. Tutte le organizzazioni mondiali dicono che criminalità organizzata, riciclaggio e corruzione hanno la vita più facile grazie all’assenza di limiti all’uso del contante. L'articolo di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera.

L'inciampo del governo, pagamenti in contanti a 3mila euro

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Addio al titolo di "dottore"

  • Pubblicato in Cultura

Nel 2005 i paesi Ocse ospitavano il 60 per cento dei 94 milioni di persone tra i 25 e i 34 anni con formazione terziaria. Oggi questi laureati sono saliti globalmente a 150 milioni e la maggioranza risiede nei paesi del G20 non-Ocse: secondo le proiezioni, entro il 2030 ospiteranno il 70 per cento dei laureati nella fascia di età 25-34 (figura 1). Un editoriale di Piero Martin su Il Fatto Quotidiano.

Sempre meno laureati

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