Le leggi delega incostituzionali di Matteo

Le leggi delega, delle quali si fa ormai grande uso, contengono direttive di principio piuttosto generiche. Ad esse seguono i decreti attuativi che vengono decisi dal governo e esaminati da una Commissione la quale tuttavia emette pareri puramente consultivi. Se quei pareri non piacciono al governo, i decreti attuativi vengono applicati. Le leggi delega debbono essere discusse dal plenum delle Camere senza che si possa mettere la fiducia. Altrimenti si ottiene una maggioranza forzosa con la conseguenza che il Parlamento (in questo caso il Senato) approva lo strapotere del governo senza un voto libero. La considerazioni di Eugenio Scalfari su la Repubbica.

Palazzo Chigi, la confusione al potere

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Se Napolitano lascia il Colle, problemi seri per il premier

Per Matteo Renzi, Napolitano è, in questa fase, il garante e la sponda istituzionale di un percorso non ancora concluso; e che un’elezione in Parlamento del nuovo capo dello Stato di qui a due o tre mesi potrebbe complicare se non compromettere, nell’ottica renziana. Quanto è accaduto nelle votazioni per i giudici costituzionali lascia capire che i gruppi parlamentari restano ampiamente ingovernabili; e che le sacche di resistenza e di dissenso sono più ampie e decise a sparigliare gli accordi di vertice di quanto non avvenga ormai nel Pd o dentro FI. 

Le manovre di Renzi per convincere re Giorgio a restare

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