Bruxelles, in onda lo scontro tra la Merkel ed i Paesi frugali

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Anche Merkel è sotto lo scacco dei frugali, quei 4-5 paesi che stanno bloccando l’Europa a 27 e che stasera sono stati oggetto della reprimenda di Charles Michel. A cena è il presidente del Consiglio europeo, evidentemente d’accordo con la cancelliera, a fare un elenco, anche in toni aspri, di tutto quello che i paesi del nord hanno ottenuto nelle trattative. In particolare, Michel  presenta una nuova bozza che prevede un ammontare totale del recovery fund di 750 miliardi di euro, ripartiti in 400 miliardi di sussidi e 350 miliardi di prestiti. “Uno strappo mostrerebbe il volto di un’Europa debole”, precisa il presidente del Consiglio europeo, a poche ore dalla scadenza che preoccupa tutti all’Europa building: la riapertura delle borse del lunedì, dopo il weekend. I leader continuano a trattare a oltranza, per scongiurare un fallimento che probabilmente verrebbe punito dai mercati. Puntano almeno ad un rinvio ad un altro summit, che verrebbe forse compreso, a patto però che si raggiunga uno straccio di qualcosa prossima ad un accordo. Il commento di Angela Mauro su Huffington Post.

Il futuro della Ue nella mani della Merkel

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Il ''rebate'', la fonte di molte sperequazioni nell'Ue

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Per rebate (in italiano "rimborso") si intende nel gergo politico dell'Unione Europea il processo di restituzione a un Paese membro di parte dei fondi versati al bilancio comunitario in seguito a un accordo bilaterale tra questo e Bruxelles. Il "rebate" per eccellenza è quello di cui la Gran Bretagna ha goduto dalla metà degli Anni Ottanta fino alla sua uscita dall'Unione Europea esistono però altri accordi e, oggigiorno, il tema è tornato profondamente d'attualità in occasione delle discussioni sul Recovery Fund pensato per rispondere alla crisi del Coronavirus. (...) Il "rebate" ha una madre ben identificabile in Margaret Thatcher. Nel 1984, intervenendo a una sessione di negoziazione sul bilancio europeo, la Lady di ferro si lamentò con durezza delle problematiche imposte al Regno Unito dall'aumento dei fondi alla Politica agricola comune. Il Commento di Andrea Muratore su il Giornale.

Quei furbetti dei Paesi del Nord che osteggiano l'ltalia sui Recovery Fund!

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Da Bruxelles fondi anti-crisi

Libertà di deficit, una somma attesa attorno ai 160 miliardi di euro dal Recovery Fund europeo, i fondi comunitari della programmazione 2014-2020 che non erano ancora utilizzati per problemi di cofinanziamento resi liberamente disponibili, le risorse messe a disposizione dai fondi della Bei e del Sure per il rifinanziamento delle spese della cassa integrazione. I soldi del Mes se li vorremo. Stiamo vivendo un’epoca unica, perché dopo anni di ristrettezze di bilancio la tragedia della pandemia e il cambio di rotta dell’Unione Europea ci proiettano improvvisamente dal mondo del Fiscal Compact e dell’austerity ad un’era di ricostruzione nella quale il problema è come utilizzare al meglio risorse improvvisamente abbondanti (non senza sapere che usi sconsiderati potranno creare problemi di rientro dal deficit e dal debito in futuro). Il commento del prof. Leonardo Becchetti su Avvenire.

Arrivano tanti soldi dall'Europa (che non è più matrgna)

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