Il premier non sottovaluti il forza-leghismo

Il Nuovo Soggetto Lega-Forzista otterrebbe anche il 27% degli astenuti del primo turno. E "convertirebbe" un quarto degli elettori del M5s. Infine, esprimerebbe maggiore capacità di attrazione verso gli altri partiti di Destra e, in qualche misura, di Centro. Ma, al di là delle dinamiche dei flussi, contano le dinamiche politiche. La Lega di Salvini, come prima quella di Bossi, fatica a legittimarsi come soggetto di governo. A intercettare il voto dei moderati. A causa di un linguaggio e un messaggio sempre più estremi. Il contrario della strategia condotta da Marine Le Pen in Francia. Così, Berlusconi, per quanto indebolito, diventa, come in passato, un lasciapassare. Un "mediatore". Perché è la figura che ha contrassegnato la politica italiana degli ultimi vent'anni. Il Berlusconismo: il marchio di un'epoca che continua, ancora oggi, a proiettare i suoi riflessi. L'editoriale di Ilvo Diamanti su la Repubblica.

Paura Renzi, il centrodestra si riorganizza e può vincere

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I flussi migratori sono da regolare

È importante incrementare la popolazione? La risposta è sicuramente no. Aumentare semplicemente la popolazione in un Paese piccolo e prospero come la Danimarca non accrescerebbe il tenore di vita dei suoi cittadini e imporrebbe grossi investimenti e costi di congestione. L'unico beneficio di una popolazione più numerosa è che rende meno costosa la difesa.
Non è al numero, ma alle caratteristiche dei migranti che bisogna guardare. I sostenitori dei benefici di un'immigrazione su larga scala dicono che gli immigrati sono più giovani, costano meno, sono più motivati e portano una diversità preziosa. L'altro schieramento ribatte che anche i giovani invecchiano e che la diversità porta non solo vantaggi, ma anche svantaggi. L'editoriale di Martin Wolf su Il Sole 24 Ore.

Non tutti gli immigrati sono uguali

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Alle prossime elezioni scontro tra Pd e M5S

Renzi senza avversari

Nella politica italiana, dunque, si annuncia un autunno tiepido. Con un leader solo al comando, circondato da opposizioni che faticano a presentarsi come vere alternative di governo. Il M5s: è canale dell'insoddisfazione popolare. Ma anche soggetto di controllo democratico a livello centrale e locale. La Lega di Salvini: appare sempre più Ligue Nationale. Versione italiana del Front National di Marine Le Pen. Che, tuttavia, si è affermata interpretando le paure degli elettori moderati. Forza Italia, infine, declina, in modo inevitabile e inesorabile, insieme al leader che l'ha inventata. E da cui non può prescindere. L'editoriale del prof. Ilvo Diamanti su la Repubblica.

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