I timori per il futuro del Belpaese crescono

Lorenzo Codogno, ex dirigente del Tesoro ed oggi economista della London School of Economics sugerisce: "Il debito già così com’è non è sostenibile, in condizioni normali dico. I tassi lasciano poche speranze. Tuttavia siamo in una situazione inusuale, dove la Bce tiene ancora i tassi calmierati. Quello che conta di più è il costo del finanziamento del debito sovrano: se ci sarà una ripresa economica allora il debito sarà sostenibile, ma se al contrario la ripresa non ci sarà e collateralmente saliranno i tassi finora tenuti bassi dalla Bce, allora avremo guai seri…". L'intervista al prof. Codogno da parte di Gianluca Zapponini su Formiche.

L'Europa ci da i soldi, per farne cosa? Questo e' il problema

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L'Italia senza Europa?

(Senza il sostegno della matrigna Europa- ndr) l’Italia ... sarebbe già andata in bancarotta. Il Bel Paese era uscito dalla crisi del ‘92-’93 solo grazie al sostegno degli altri Paesi, alla flessibilità del sistema monetario europeo, ad un prestito della Bei (Banca europea degli investimenti) di un miliardo di Ecu (European currency unit, la moneta comune dell’epoca) e alle misure di austerità raccomandate dall’Unione. Tuttavia, malgrado il vantaggio dato dall’abbassamento dei tassi d’interesse grazie alla partecipazione all’euro, il Paese è di nuovo alla deriva dall’inizio degli anni 2000. Come aveva dichiarato il governatore dell’epoca, senza la protezione dell’Eurozona, la flessibilità delle sue norme e il sostegno della BCE “whatever it takes”(“a qualunque costo”) la crisi del 2008-2012 sarebbe senza dubbio stata fatale. Il commento diThierry Vissol su Vox Europ.

L’Italia avrebbe ricevuto gli aiuti in tempo e in quantità sufficiente dalla Cina e dalla Russia? Piuttosto improbabile

L'Italia fuori dall'Europa? Sarebbe stata bancarotta

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L'Europa nell'angolo, Germania e Francia reagiscono

  • Pubblicato in Esteri

Al di là del caso italiano, in tutta Europa si è consolidata l’impressione di una sostanziale disunione, rafforzata dal balletto delle dichiarazioni che hanno accompagnato le trattative sul piano per la ripresa. Ora diversi indizi lasciano pensare che, al contrario di quanto è accaduto in passato, le istituzioni europee stiano mettendo a punto una risposta adeguata alla crisi che ha investito il nostro continente. Le iniziative assunte nel corso delle ultime settimane dal Consiglio, dalla Commissione e dalla Banca Centrale Europea sono senza precedenti, sia in termini di rapidità che di dimensione. L’intesa raggiunta da Germania e Francia apre la strada a ulteriori, positivi, sviluppi. Il commento di Giuliano Da Empoli su Linkiesta.

La disunione europea

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