L'ex sindaco di Firenze ama il rischio. Questo può essere un titolo di merito. Ma può anche trasformarsi repentinamente nel suo contrario. Fra qualche mese capiremo. Ecco un articolo di Eugenio Scalfari su la Repubblica che tratta l'argomento. L'attuale presidente del Consigli è il figlio buono di Berlusconi, il principe di seduttori; i programmi vincolati alla coerenza non sono il suo forte. Il seduttore vive di annunci e aspira alle conquiste. È un dongiovanni come Berlusconi: non si innamora ma vuole sedurre

Il grande rischio di Matteo

Se il patto del Nazareno dovesse saltare, una certa responsabilità è anche di Matteo Renzi, che si propone di modificare la carta costituzionale "con chi ci sta", afferma, non tenendo conto che le riforme si fanno cercando di coinvolgere le forze maggiormente rappresentative e oggi questa forza si chiama Movimento 5 Stelle. Piaccia o non piaccia. Se non vuole sbattere contro un muro, l'ex sindaco fiorentino dovrebbe essere meno irruento, accettare di discutere anche le proposte degli altri partiti.

Queste riforme non s'hanno da fare

Tutto lascia presumere che l'ex sindaco di Firenze mantenga le promesse. Anche se non riuscirà ad accontentare le richieste di riforma dell'apparato dello Stato, trovando vincoli a destra, al centro e, in particolare, nel suo stesso partito.

Renzi parte con il piede giusto