C'è chi si ostina a non volere le riforme

Il premier vuole le riforme di cui l'Italia ha da trent'anni bisogno. C'è chi rema contro ed ha legittime aspettative di introdurre miglioramenti al percorso indicato dalla maggioranza. Il governo deve evitare il muro contro muro e cercare di accogliere alcuni emendamenti. La ghigliottina prospettata da Maria Elena Boschi sarebbe un errore grave, perché impedirebbe una franca discussione. Gli ottomila emendamenti proposti sono, però, un po' pretestuosi e bisogna convenirne. Così Massimo Franco sul Corriere della Sera. 

Lo spettro delle riforme agita un vecchio modo di fare politica

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Passano i mesi e le riforme non fanno passi avanti

Le leggi popolari e il referendum abrogativo in Italia, seppur previsti nella Carta Costituzionale,non hanno mai trovato attuazione concreta. Sennonché le prime si sono rivelate altrettante suppliche al sovrano, che non le ha mai degnate d’uno sguardo; il secondo è stato generato con 22 anni di ritardo, senza mai diventare adulto. Avremmo potuto attenderci qualche correzione nel progetto del governo: macché, silenzio tombale. Poi ha parlato la commissione Affari costituzionali del Senato, e avrebbe fatto meglio a stare zitta. Renzi sembra giocare con le riforme che deputati e senatori non vogliono. Così Michele Ainis sul Corriere della Sera.

Riforme, gli elettori inascoltati

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Tutta l'Europa continua a soffrire

I paesi dell'area euro sono in sofferenza da qualche anno. La stessa Germana non ride più e qualche provvedimento deve essere adottato con urgenza, Merkel o non Merkel. E Draghi ne è consapevole. L’Italia - in quanto uno dei maggiori paesi debitori della zona, con una crescita che da vent’anni è stata più bassa della media e da tre anni è persistentemente negativa. Così Lucrezia Reichlin sul Corriere della Sera.

Le mancate riforme non aiutano il Bel Paese

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