Futurismo di carta, al Salce

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Lettere vivaci, colorate e quasi robuste campeggiano nei manifesti che andremo a vedere prossimamente nelle due rassegne ideate per  scoprire  come venivano lanciati i  messaggi culturali e commerciali, ma soprattutto quali erano i gusti e le tendenze, negli anni che corrono dall’inizio della prima guerra mondiale allo scoppio della seconda.

 Futurismo di carta è il titolo e il fil rouge delle due mostre che si apriranno prossimamente al Salce, nella sede di San Gaetano. Il Salce come sappiamo, nelle sue due sedi poco distanti, conserva un patrimonio di circa 25.000 poster, forse la più grande collezione esistente in Italia. Osservare questi manifesti è un po’ come fare un veloce viaggio nel tempo, a braccetto di chi, anche allora si faceva convincere della  bontà della pasta Buitoni e dell’amaro Campari e/o si faceva affascinare dalle nuove arterie stradali inventate dall’ingegner Puricelli.

Il Futurismo, un movimento che seppe innovare in vari ambiti da quello letterario a quello pittorico, dalla scultura alla musica viene osservato nelle esposizioni in programma al Salce dal punto vista grafico. Qui andremo a cogliere lo stile usato nei cartelloni, dove le parole si dispongono liberamente nello spazio e le figure si animano dentro una scena dove la prospettiva appare diversamente impostata. I colori vivaci e le forme rendono udibili i suoni e fanno percepire il tempo di quegli spazi ricreati.

Il progetto nasce o, ancora meglio, è il frutto dell’indagine condotta da Elisabetta Pasqualin, direttrice del Museo Nazionale Collezione Salce con Sabina Collodel. Ne parla, in conferenza stampa, la stessa direttrice: “E una mostra sul Futurismo di carta che si fonda su questa splendida collezione e si svilupperà in due momenti: il primo comprenderà i manifesti dal 1915 al 1940, il secondo quelli dal 1930 al 1940. È un periodo ricco e variegato e per dare un  ordine ho preferito dividere i manifesti in macro aree: la prima interessa la figura umana e più generalmente il mondo umano e la sua interpretazione, la seconda si occupa di uno dei miti del Futurismo: la  velocità e quindi  l’ aereo e poi il  mondo meccanico industriale. Nella terza parte si analizzeranno tematiche differenti che si riferiscono alla  cultura e alla società e  che possono  riguardare vari aspetti della vita umana. Si spazia dalla saponetta ai manifesti sul teatro: qualsiasi cosa che possa  far parte della vita quotidiana.

Il Futurismo ha attraversato il Novecento, è un  movimento moderno, ancora da scoprire interamente, attraverso le interpretazioni del manifesto. Questo è infatti più complicato perché l’espressione figurativa è subordinata al prodotto da illustrare e pubblicizzare.

Anche il calendario del prossimo triennio presenta  delle  sorprese. Punto di arrivo di questa fase progettuale sarà il 2026, con una grande esposizione collaterale all’evento olimpico di Milano – Cortina. Lo spiega nelle sue linee di principio la dr.ssa Pasqualin: sarà una mostra dedicata alla Neve, all’inverno e naturalmente alle Olimpiadi e sarà declinata in modo particolare. L’idea da cui si muove è narrare l’inverno, la neve e “la scoperta degli sci”. Pensiamo alla stagione un tempo cupa della montagna dove l’arrivo della neve annunciava un tempo lungo e spento. Con la pratica degli sci essa si trasforma magicamente in un luogo di divertimento capace di attrarre il grande pubblico”.

Le due mostre esporranno complessivamente 130 pezzi fra manifesti e locandine.

Fortunato Depero, uno dei massimi esponenti del Futurismo in ambito grafico aveva dichiarato nel manifesto: Il futurismo e l’arte pubblicitaria, del 1931, l’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria”.

Tra gli artisti presenti in mostra si citano: Mario Sironi, Marcello Dudovich, Fortunato Depero, Federico Seneca, Marcello Nizzoli, Gino Boccasile, Nicolai Diulgheroff, Xanti Schawinsky, Giulio Cisari, Lucio Venna, Umberto di Lazzaro e Luigi Martinati.

A tutte queste  iniziative  si aggiunge, come scrive il Direttore della Direzione regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura, Daniele Ferrara, un altro importante progetto espositivo che, con la collaborazione del Salce, aprirà le porte al Museo Nazionale di Palazzo Lanfranchi a Matera, organizzato dalla Direzione Regionale Musei Basilicata…

Patrizia Lazzarin, 9 ottobre 2023

 

 

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Una macchinetta contro l’obesità degli adolescenti

Una macchinetta per amica contro l'obesità degli adolescenti. L’Unità prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche  ha avviato - in collaborazione con  la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare, con la Lithuanian Heart Association e con la partecipazione di dirigenti scolastici, docenti e studenti di vari istituti superiori di Roma, Latina e Priverno per l’Italia, e di Vilnius e Panevezys, per la Lituania - il progetto “Una macchinetta per amica”, sotto l’egida dell’European Heart Network di Bruxelles.

“L’iniziativa ha permesso di diffondere tra i docenti e gli studenti i principi della sana alimentazione attraverso seminari mirati e sostituendo alle macchinette automatiche distributrici di cibi e bevande presenti nelle scuole, che contengono alimenti ricchi in grassi, zuccheri, sale e calorie, macchinette con prodotti a medio-basso contenuto di questi componenti”, spiega Roberto Volpe, ricercatore del Cnr-Upp, ideatore e responsabile del progetto.

“Tra i cibi inseriti, yogurt in vasetti e da bere, succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, fette biscottate, crackers senza grassi aggiunti, patatine non fritte, ‘chips’ croccanti non fritte, frutta fresca essiccata, frutta secca in bustine da 30 g, biscotti ipocalorici, barrette ipocaloriche.

Nelle scuole in cui era presente invece un bar o un catering esterno, coinvolgendo e sensibilizzando i gestori, sono stati messi a disposizione panini salutari a base, ad esempio, di tonno sgocciolato e pomodoro, di bresaola o fesa di tacchino o di prosciutto senza grasso e insalata o pomodoro”. 

Il progetto ha prodotto risultati positivi, come hanno dimostrato le verifiche compiute sui partecipanti. Dopo circa 6 mesi, nel gruppo d’intervento composto da 156 studenti, che a scuola hanno consumato solo cibi salutari, si è avuta una riduzione dell’indice di massa corporeo (BMI) del 2,1 % negli studenti italiani e del 2,2% in quelli lituani, mentre nel gruppo di controllo, composto da 174 studenti, che hanno continuato a servirsi delle macchinette o dei panini tradizionali, il BMI degli studenti italiani è rimasto invariato, mentre in quelli lituani è aumentato dello 0,5%.

Inoltre, nei gruppi d’intervento italiano e lituano, si è avuto, come ha rivelato un questionario loro somministrato, un aumento delle conoscenze sulla nutrizione salutare, rispettivamente del 53,4% e del 21,6% (versus, rispettivamente, + 2,5% e +3,0% nel gruppo di controllo).  

“Coinvolgere il mondo della scuola formando ed educando gli insegnanti, gli studenti e i gestori della ristorazione ai principi della sana alimentazione e intervenendo sulle macchinette distributrici di bibite e merendine, può essere dunque una valida strategia per contrastare il sovrappeso e l’obesità giovanile", conclude Volpe.

"Così facendo agiamo anche contro le diseguaglianze socioeconomico-culturali e ciò perché l'obesità non è solo legata a fattori genetici o comportamentali, ma può dipendere anche da altri aspetti come un’istruzione non adeguata o un basso reddito, fattori che spesso coincidono. Già studi precedenti, infatti, hanno evidenziato una correlazione tra titolo di studio e incidenza dell’obesità, indicando come questa sia minore tra i laureati rispetto a coloro che hanno la licenza media.

Inoltre, proprio i cibi “spazzatura” sono spesso diffusi tra le categorie sociali a basso reddito, in quanto, in genere, costano meno di quelli salutari”. 

I risultati del progetto sono stati pubblicati sul Journal of Food and Nutrition Sciences

Patrizia Lazzarin, 7 ottobre 2023

 

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Circe, la nuova dea della giustizia

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Verità e giustizia da un lato, falsità e iniquità dall’altro si pongono a confronto come le personificazioni del Bene e del Male. Quando regna l’inganno anche la giustizia crolla come una colonna bianca davanti al pronao di un tempio antico, riducendosi in tanti piccoli pezzetti candidi che diventano polvere e sabbia che gli uomini calpestano. Circe, la protagonista del dramma teatrale scritto dal magistrato Luciano Violante e andato in scena ieri sera al Teatro Olimpico di Vicenza, nell’ambito della rassegna Stella meravigliosa, curata da Giancarlo Marinelli, racconta una figura del mito assai affascinante.

Circe, figlia del Sole, astro e dio insieme, e della ninfa Perseide, governa secondo giustizia in un’isola sperduta nell’oceano, il cui nome, risuonava ieri sera  come la risacca delle onde, attraverso la voce di  Viola Graziosi che interpretava il ruolo  della protagonista. Eea, Eea, Eea … La parola origina da Eos, l’Aurora. Essa era un’isola popolata da donne che accoglievano chi arrivava dal mare.

Circe della piéce di Violante non è più l’ambigua figura omerica, in parte maga crudele e in parte ammaliatrice. Omero l’aveva dipinta come una donna che trasformava le persone che giungevano nell’isola, in animali, soprattutto porci, lasciando a loro la consapevolezza che distingue gli esseri umani. La maga, come potremmo chiamarla, usando  un termine coniato in un tempo successivo a Omero, sembra in quel caso incarnare uno stereotipo femminile che l’avvicina alla strega.

I processi alle streghe che nel passato hanno bruciato tante donne innocenti si sono avvalsi della giurisprudenza. Il malleus maleficarum del frate domenicano Heinrich Kramer che fu pubblicato nel 1486 e il cui titolo in latino significa Il martello delle malefiche fu un compendio di tutti i trattati di demonologia esistenti. Negli anni fra il 1644 e il 1646, cioè in solo due anni, in Inghilterra un avvocato in cattive acque e i suoi soci riuscirono a mandare al patibolo circa trecento donne. Donne streghe e vittime … donne generalmente vittime … La Circe dell’ex magistrato e politico ripropone in veste nuova questa figura femminile e grazie a questa trasformazione svolge anche un’operazione culturale di costruzione di un immaginario positivo con al centro la donna.

 Abbiamo visto  sullo schermo ovale posizionato dietro a Circe-Viola Graziosi, il  volto della grande  poetessa russa Anna Achmatova. Lei dovette subire la sofferenza  del marito fucilato e la prigionia del figlio durante le purghe staliniane. Lei stessa venne espulsa dall’Unione degli scrittori sovietici perché accusata di estetismo e di disimpegno politico. Il male, l’ingiustizia e il potere sembrano legarsi insieme.  Attraverso Circe il governo giusto delle donne sembra una possibilità o forse anche un’opportunità.

 A lei il Sole ha trasmesso un potere divino. “Serve un dio donna … capace di capire il dolore e l’errore e di sanare le lacerazioni dell’anima”. Nell’isola di Eea si governa l’animo degli uomini. Chi è ora Odisseo, che vediamo giungere dal mare, l’eroe che dopo la sconfitta di Troia non è ancora tornato nella sua Itaca dove lo aspettano Penelope, simbolo della fedeltà femminile, e il figlio Telemaco? Ulisse mente, ha sempre mentito e continuerà a dire menzogne. Attraverso la maga Circe egli potrebbe vedere se stesso. Sarà capace di riconoscersi nell’immagine riflessa? I mostri della sua anima sono più forti. Egli se ne andrà dall’isola di Eea senza mutare convinzioni, senza chiedere perdono. Questa è anche la sua tragica libertà che lo porterà ancora a vagare nei mari … “Nessun Dio cambierà il cuore di un uomo se un uomo non vuole”.

Gli uomini per sanare l’ingiustizia del mondo potrebbero avere bisogno di un dio-donna capace di capire il dolore e l’errore. La storia narrata a volte ha  toni di durezza, ma non c’è crudeltà né cinismo. La figura di Circe incarna la speranza e il credo che anche Odisseo ammetta i suoi errori.  Circe lo attende  perché nessuno è perduto per sempre. Secondo il regista del dramma, Giuseppe Dipasquale, la donna-dea diventa la sacerdotessa del dolore e il riflesso delle profondità irrisolte altrui … Il dramma dopo la prima nazionale di ieri, sarà in scena anche stasera e domani al Teatro Olimpico di Vicenza. Si completa con esso la trilogia di eroine, scritta da Violante e  che ha avuto come protagoniste rispettivamente nel 2021 e nel 2022, Clitemnestra e Medea.

Patrizia Lazzarin  6 ottobre 2023

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