Marina Abramovic: tra fuoco e respiro

Marina Abramovic: tra fuoco e respiro

All’interno del nuovo centro per l’arte e la cultura di Bergamo ci potremmo immergere tra le opere di una delle più importanti artiste contemporanee: Marina Abramović. Sono protagonisti  la grandezza e la caducità dell’essere umano, la solitudine e il mito. Un percorso che inizia dall’installazione cinematografica Seven Deaths che Marina Abramović ha dedicato a Maria Callas.

Seven Deaths si configura come un’esperienza cinematografica immersiva basata su sette morti premature che Marina Abramović presenta sullo schermo con colonna sonora sette assoli di Maria Callas. L’installazione dimostra  la fascinazione di Abramović per l’opera e per la Callas, in particolare. Un amore che ha avuto origine nell’adolescenza dell’artista serba che ricorda di aver sentito per la prima volta la voce della Divina nella cucina della nonna a Belgrado e di essersi commossa per la sua potenza emotiva.

Un viaggio coinvolgente  e un’esperienza catartica che spingono ad una  riflessione personale profonda.

La stessa Abramovic ha raccontato:

Questa mostra è unica perché integra non solo il mio lavoro performativo, ma anche le mie ultime ricerche sull’uso di nuovi materiali e formati diversi, come nella mia più recente opera Seven Deaths, un’opera lirica che ho creato e successivamente trasformato in un’installazione video.

Between breath and fire, questo il titolo dell’intero  progetto, indaga alcuni temi chiave che hanno contraddistinto la carriera cinquantennale dell’artista serba: il respiro, il corpo, la relazione con l’altro e la morte.  Trenta lavori recenti e storici, presentati tra interno ed esterno, coinvolgono in un rapporto osmotico lo spazio espositivo e, per la prima volta, anche il giardino con il paesaggio sonoro Tree, in cui la diffusione tra gli alberi di un canto di uccelli sfuma i confini tra naturale e artificiale, tra realtà e finzione, tra mortalità e trascendenza.

Spiega ancora Abramovic:

C’è un film di Kurosawa (Rashömon) in cui ci sono sette persone in diversi punti della foresta, e ognuno sente qualcosa, in questa foresta c’è un omicidio. Ognuna è testimone solo di una parte di questo omicidio, nessuno lo vede per intero. Sono sedute intorno al fuoco nel mezzo della foresta e raccontano quello che hanno visto. È qualcosa di simile a quanto accade in questa mostra: ognuno ci vede qualcosa di diverso, ogni storia è differente. Se per esempio 100 persone vedono la mostra e chiedi a ognuna di loro cosa hanno visto, avrai 100 storie diverse. È qualcosa che non posso controllare. Posso solo fare del mio meglio, mostrare il meglio del mio lavoro, nelle migliori circostanze possibili, con le luci migliori, i migliori proiettori e poi, semplicemente, aspettare di vedere cosa ogni singola persona dirà. Un fenomeno che noto è che continuo ad avere un pubblico molto giovane. Di recente alla mostra realizzata alla Royal Academy c’erano persone molto giovani, ragazzi di 12, 14, 15, 16, 17, 18 anni, che portavano le loro famiglie, che hanno la mia età, a vedere la mostra. Spero che questo accada anche qui, così da avere tante storie diverse.                                               

L’esposizione curata da Karol Winiarczyk,  è visitabile fino al 16 febbraio 2025.

Robert Pesenti, Presidente gres art 6 ha dichiarato: Siamo entusiasti di inaugurare gres art 671, nella sua forma definitiva, con Marina Abramović, artista di fama mondiale che ha sempre posto l’osservatore al centro delle proprie opere e della propria arte. Il nostro polo culturale è nato proprio con l’ambizione di coinvolgere quanto più possibile i visitatori, facendoli interagire con lo spazio e le opere, rendendoli parte attiva del percorso.

Gres art 671, un nuovo centro per l’arte e la cultura, è nato  a Bergamo nel 2023 con l’intento di riattivare e restituire alla cittadinanza un’area ex industriale di oltre 3.000 mq per conservare e trasmettere la memoria della storia del luogo, creando uno spazio di produzione culturale. Un’idea sviluppatasi con un ambizioso progetto di rigenerazione urbana promosso dal Gruppo Italmobiliare con Fondazione Pesenti.

Patrizia Lazzarin, 4 ottobre 2024

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