Impronte di un Mascarer

Impronte di un Mascarer

Dal 15 aprile al primo ottobre, al Museo Casa di Carlo Goldoni, nello storico Palazzo Centanni a San Polo, viene presentata al pubblico la rassegna “Impronte di un Mascarer – luogo spazio e tempo del gesto”, ideata da Gualtiero Dall’Osto e curata da Chiara Squarcina e Tobia Dall'Osto.

Essa si presenta come  un percorso stimolante e curioso di impronte e di maschere che diventano  maschere-impronte e si trasformano in un gioco di rimandi, in  impronte-maschere, come vediamo nei calchi negativi esposti in alabastro, grandi mascheroni, quindi positivi, in cartapesta e resina, disposti sia al piano terra che al primo piano.

L’artista e ideatore del progetto, Gualtiero Dall’Osto, fa nascere molteplici riflessioni su questi particolari oggetti “simbolo”, legati non solo alla Commedia dell’Arte - a cominciare dalla riforma operata nel Settecento dal teatro goldoniano – ma anche alla nostra contemporaneità, con un fil rouge che porta a domandarci dei differenti significati  della maschera del nostro tempo. Molteplici sono i messaggi e i valori legati  alla “maschera”, non ultimo quello strettamente unito all’arte di chi la crea, il mascarer

Ha un profondo significato la realizzazione della rassegna nel Museo casa Goldoni,  che per le raccolte librarie e documentarie qui conservate è una delle principali biblioteche specializzate in materia teatrale. La parte  più ragguardevole è  quella legata alla figura e all’opera di Carlo Goldoni, con il cospicuo fondo di edizioni dal Settecento al Novecento, in oltre 30 lingue, con una raccolta pressoché completa dei lavori critici a lui dedicati e con un’ampia documentazione sulle rappresentazioni delle sue commedie in Italia e all'estero. La Biblioteca possiede inoltre una raccolta di materiale audiovisivo di circa 200 esemplari, in continuo aggiornamento. Interessante  è anche la raccolta di libretti d'opera - circa 3.000 - dal XVII al XVIII secolo, mentre tra gli archivi custoditi presso la biblioteca troviamo  l’importante archivio della famiglia Vendramin, vitale per la ricostruzione della vita dei teatri veneziani del Settecento e per l’attività di Goldoni al Teatro San Luca di Venezia.

Dall’Osto, in qualità d’artista, da tempo non si stanca di spiegare che la maschera non è solo un semplice oggetto da indossare: è per l’artista una creatura, dotata di vita propria, in grado  di rappresentare e trasmettere l’urlo muto di dolore e di indignazione per quanto accade intorno a noi. Egli   la ripropone quindi drammaticamente ingigantita, come un’enorme tela sulla quale poi può sviluppare una ricerca introspettiva e psicologica sulla maschera contemporanea.

Infatti, proprio grazie all’intuizione di Dall’Osto di proporre questa inedita esposizione di sue creazioni si potranno analizzare i reconditi significati, alcuni anche antropologici, connessi alla maschera e al suo creatore. Si comprenderanno anche le fasi creative di questo “saper fare” e come si rapporti con la contemporaneità traducendo con vivida lucidità le inesauribili suggestioni, anticipa la Responsabile di Casa di Goldoni Chiara Squarcina.
Il progetto – sottolinea  Maria Cristina Gribaudi, Presidente di Fondazione MUVE - sarà l’occasione anche per focalizzare la storia di quest’arte. Non si dimentichi, infatti, che già nel 1271 a Venezia indossare la maschera era ampiamente documentato in quanto proprio in quell’anno i mascareri si riunirono in 'arte', insieme ai pittori. Una categoria che, grazie all’uso sempre più frequente delle maschere soprattutto durante le feste del Carnevale, riuscì ad ottenere il 10 aprile 1436 uno specifico statuto, detto “mariegola”, con il quale la Serenissima, regolamentando l'attività, ne riconosceva l'importanza e l’autorevolezza artistica”.

Il nuovo allestimento di casa Goldoni – spiega Chiara Squarcina,  dedica le tre sale del piano nobile ai temi principali del teatro goldoniano. Dipinti e arredamenti originali dell’epoca sono inseriti in allestimenti di scene attentamente ricostruite basandosi su alcune famose opere di Carlo Goldoni. Nella casa si trova inoltre un piccolo teatro delle marionette risalente al XVIII secolo. Sono disponibili laboratori e percorsi attivi per grandi e piccoli: dalle marionette in gioco personalizzate, ispirate al prezioso teatrino esposto in museo, all’itinerario Carlo Goldoni nella Venezia nel Settecento, per scoprire la figura del grande commediografo veneziano e la sua rivoluzione teatrale sullo sfondo della Venezia del Settecento”.

Patrizia Lazzarin, 13 aprile 2023

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