Conte, Renzi e gli altri fra azzardi e arretramenti.

Conte, confidando nel fatto che, per una serie di circostanze, legate sia a come è nato il suo secondo governo sia all’emergenza sanitaria, egli ha goduto di un potere tanto grande quanto mai forse premier precedente aveva avuto, ha tentato il colpaccio: scritta in fretta e furia (si vede!) una bozza di Piano, e disegnata una governance molto pro-domo sua, ha sperato di fare bingo, come si dice. Il commento di Corrado Ocone su Formiche.

Conte ha tentato il bluff: fare BINGO. Lo stop di Renzi (e del Pd)

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Il Quirinale per il dopo Conte (pensando a Scalfaro)

La frase più maligna che i retroscena hanno attribuito a Renzi nelle ultime settimane è quel “adesso lo cuciniamo a fuoco lento” che suona come una campana a morto per il premier. E la domenica sembra confermare la strategia del logoramento. In un continuo gioco di stop and go tocca a Ettore Rosato la randellata del giorno, un “Conte ricostruisca la fiducia, oppure il governo è finito”, davvero sinistro e minaccioso. Il commento di Anselmo De Duca su il Sussidiario.

Ombre minacciose aleggiano sul futuro dell'avvocato del popolo

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La verifica di governo non riserverà sorprese

La verifica 2020 è un po’ come tutte le altre, come quelle di tanti anni fa, ci si dice alcune cose (non tutte) e ognuno molla qualcosa. Il canovaccio è sempre questo. Ed è il Partito democratico, che alla fin fine è in qualche modo il sopravvissuto alle antiche liturgie, a farlo rispettare (...) A parte la riscrittura del Piano da 209 miliardi, il resto è chiacchiera, nuvole, fumo, immancabili ingredienti della politique politicienne, inutile fare le anime belle, i fenomeni che Gramsci definiva "morbosi" esplodono proprio nei momenti di bassa tensione morale come questa. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

La verifica favorisce il premier, i partiti non sanno cosa fare

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