A Bruxelles ridono i Paesi di Visegrad, Conte piange

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Il vertice europeo si sarebbe potuto concludere ieri con una plateale spaccatura e senza nessun accordo firmato dai ventotto soci del club. E dunque siamo qui a dire "meno male che l'Europa c'è" (ancora). Ma se dovessimo giudicare dai risultati pratici ottenuti dall'Italia di Conte, Salvini e Di Maio, be' allora le cose non stanno così, e pur se a malincuore dobbiamo dire che non è cambiato niente, tutto resta come prima, a noi oneri e responsabilità, agli altri ben poco. Mentre i quattro di Visegrad se la ridono. Tanto rumore per nulla. Il commento di Bruno Manfellotto sul Messaggero Veneto.

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Le difficoltà del Colle per fare il governo giallo-verde

Luigi Di Maio e Matteo Salvini desiderano in tutti i modi affermare il proprio carattere di rottura, la propria alterità. Proprio per questo non possono che essere contro il modello del governo «per mutuo consenso», o «a dissenso dolce» — chiamiamolo cosi — che ha dominato la scena italiana. Tanto meno riconoscersi nell’esigenza di una qualche necessaria continuità. L'editoriale del prof. Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera.

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Sfida all'Ok Corral tra Matteo e Luigi

Il leader della Lega Matteo Salvini sa che il tempo è dalla sua parte e osserva sornione la frenesia dell’amico-nemico Luigi Di Maio. Sa benissimo che tra Roma, Milano e Ivrea c’è chi pensa che l’impuntatura su Savona sia stata un pretesto, un cinico gioco leghista per far saltare un governo difficile da gestire e guidato dai Cinque Stelle. L'editoriale di Francesco Cancellato sul sito www.linkiesta.it.

Tutti al voto: la Lega di Salvini rischia di superare il M5S

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