Obama-Putin, é una priorità sconfiggere I'Isis

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Problema Siria-Assad: Obama non può non tener conto del fatto che sono stati gli Usa ad  armare il fronte anti-Assad, ma è improbabile che voglia fare a Putin tutti i regali che il capo del Cremlino si aspetta. In particolare sul negoziato parallelo che dovrà un giorno allontanare Assad, Mosca dovrà impegnarsi più di quanto abbia fatto sin qui. Le relazioni tra Mosca e Washington potranno migliorare, ma uno «scambio» strategico che coinvolga l’Ucraina è poco credibile. Non vedremo nascere all’Onu una improvvisa cordialità russo-americana, come confermano le critiche rivolte da Putin a Obama poche ore prima del loro incontro. Basterà un consenso pragmatico sulla emergenza politica e umanitaria che si pone in Siria, e sulla comune priorità militare di combattere l’Isis. In attesa che lo faccia, almeno in Iraq, anche l’Italia. L'editoriale di Franco Venturini sul Corriere della Sera.

Assad, il mondo si interroga e Hollande bombarda

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Il mondo è sconvolto, Francesco gli parla

.Papa Francesco e Barack Obama parlano al mondo

Eguaglianza, libertà, fraternità: sono questi i tre valori che tre secoli fa l'Europa rivendicò ed è su di essi che si sta realizzando l'incontro tra la Chiesa di Francesco e la modernità laica. Un Papa dal linguaggio profetico e rivoluzionario come Lui non s'era mai visto prima: gesuita fino in fondo, francescano fino in fondo, che ha saputo unificare la parte migliore di questi due Ordini della Chiesa, in apparenza molto lontani tra loro. La loro storia è diversa, ma la loro ispirazione ha le medesime finalità della Chiesa missionaria di Francesco: ama il prossimo tuo come e più di te stesso. L'editoriale di Eugenio Scalfari su la Repubblica.

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Cresce la sfiducia in questa unione Europea

Nella Ue ci vuole la fiducia reciproca di stare condividendo uno spazio di norme sociali comune, di una progettare un futuro europeo fatto sì di differenze locali, ma di grande unità culturale, coesione sociale, solidarietà, e non di umiliazioni. Il diktat che “gli accordi devono basarsi sui fatti, non sulla fiducia” è incoerente, i fatti futuri sono probabilità influenzabili dal presente, non categorie assolute dello spirito (pagherà? non pagherà?). Impariamo dall'America che ha scelto di dare fiducia all'Iran e alla sua volontà di diventare un paese diverso (benché Obama per rassicurare l'opinione pubblica usi proprio la retorica opposta di un accordo «sui fatti e non sulla fiducia»). Un articolo di Andrea Goldstein e Gloria Origgi su Il Sole 24 Ore. 

A questa Ue non crede più nessuno

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