La Vaccheria dell'Eur diventa la ''Casa della Pop Art''

La Vaccheria dell'Eur diventa la ''Casa della Pop Art''

La Vaccheria nel Municipio IX Roma EUR, accoglie Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose, il nuovo progetto espositivo, ad ingresso libero, curato da Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei. L'esposizione che rimarrà aperta fino al 31 marzo 2025, è composta da 200 opere provenienti da collezioni private e raccolte dalla Collezione Rosini Gutman, a cura di Gianfranco Rosini.A due anni dall’apertura dello spazio espositivo e dopo aver ospitato importanti mostre come Flesh: Warhol & The Cow. Le opere di Andy Warhol alla Vaccheria e Dal Futurismo all’arte virtuale, la Vaccheria dell’EUR, divenuta da grande casale dell’agro romano adibito a stalla,  polo culturale, si candida a diventare, con questo nuovo progetto espositivo, la Casa romana della Pop Art.

Attraversando quasi otto decenni, il percorso espositivo di Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose, racconta la corrente artistica anticonformista e “popolare” per definizione,  che è stata capace  di superare le barriere e determinare identificazione.

La mostra presenta al pubblico circa 200 opere di 45 artisti italiani e internazionali, riconducibili alla Pop Art e alle sue varie articolazioni moderne e contemporanee: dalla Pop Art americana dei primi anni Sessanta al Noveaux Realisme, dai circoli romani di piazza del Popolo al New Pop, passando per la Urban Art e la New Web Generation. Ragioniamo di artisti diversi e distanti tra loro, ma uniti da tratti comuni, ugualmente impegnati nella volontà di comunicare un’emozione, un’idea, uno stato d’animo attraverso un’esplosione di energia pura e dinamica, di colori sgargianti, luce, vitalità, movimento.

L’esposizione si snoda lungo tre direttrici. La prima fa  focus sui grandi protagonisti della Pop Art americana come Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Robert Rauschenberg e della New Pop, Marco Lodola e Mark Kostabi. In mostra opere iconiche di Andy Warhol, come Liza Minnelli e Cow, unite ad alcuni suoi lavori che testimoniano il suo rapporto profondo con l’Italia e la società del tempo.

Tra queste è celebre il Fate Presto, interpretazione in stile Pop Art della prima pagina del quotidiano Il Mattino del 26 novembre 1980 che esortava il tempestivo intervento in soccorso delle vittime del terremoto che sconvolse l’Irpinia. A completare il viaggio nella corrente americana opere iconiche quali Sunrise, Shipboard Girl di Roy Lichtenstein, Sky Rite di Robert Rauschenberg e Liebe Love di Robert Indiana.

I temi cari a Warhol, dal rapporto con la musica e con i media alla mescolanza di linguaggi, tecniche e materiali, sono reinterpretati in chiave postmoderna da Mark Kostabi, di cui l’esposizione presenta, tra le altre, l’opera Gaming the Course of History, qui esposta per la prima volta. L’esplosione di colore presente in quest’opera è bilanciata dalla presenza in mostra di alcuni disegni a matita preparatori che costituiscono la fase iniziale del suo percorso artistico e testimonianza concreta della produzione del suo Kostabi World, lo spazio newyorkese in cui il collettivo che ruota intorno all’artista reinterpreta i temi cari a Warhol in chiave contemporanea.

Colori e tratti vibranti caratterizzano anche la produzione artistica di Marco Lodola, fondatore del Nuovo Futurismo, del quale la mostra presenta, tra le altre, il Jim Morrison e l’imponente scultura tridimensionale Abbey Road, al centro del percorso espositivo con i suoi monumentali pannelli portanti per 8 metri di larghezza e 4 di altezza.

La seconda direttrice della mostra si concentra sul protagonismo femminile e sulla forza dirompente delle artiste donne della New Pop Art, raccolte intorno alle Nana dansant di Niki De Saint Phalle, sospese dentro un tornado di tessuti sgargianti, in una sensuale esplosione di vita e femminilità. La presenza artistica femminile è inoltre valorizzata dalle opere di artiste quali Ilaria Rezzi, vicina alla corrente pop surrealista che, con tecnica abile e potente, ci porta in un regno incantato popolato da omini blu; Ludmilla Radchenko, con la sua arte “urlata” e piena di ironia; Erika Calesini e gli oggetti esausti trasformati in qualcosa di utile e funzionale; Olivia Gozzano, che fonde fotografia e tecnica pittorica in una continua ricerca tra spirito e materia; Annalisa Benvenuti con le sue sculture in metallo, e ancora Sandra Tomboloni, Elena Arzuffi, Laura Lanci, Rita Mancini, Marina Roos.

Infine, ma non certo per importanza, l’ultima direttrice del percorso espositivo ci porta nel cuore della Roma degli anni Sessanta, alla riscoperta delle radici italiane della Pop Art che affondano nella Scuola di piazza del Popolo, nata presso il Caffè Rosati e la Galleria la Tartaruga di Plinio De Martis, attorno ai fondatori Franco Angeli che realizzava quadri con stencil e vernice spray o pittura e strati di garza che vedremo  in mostra con Olimpico e Olimpico svastiche, Tano Festa con i suoi dipinti monocromi  e presente con la sua opera Manet del 1981 e, Mario Schifano, esponente di spicco e tra  le figure più affascinanti del gruppo.

Completano il percorso espositivo, le consuete installazioni ideate da Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei e realizzate da KIF Italia negli spazi della Vaccheria. Sia l’installazione sospesa Pixell, un riferimento all’utilizzo delle Polaroid in dialogo con il ritratto di Liza Minnelli, che la video opera Pop Mirage, all’interno della Mirror room, saranno un omaggio al genio di Warhol che ha rivoluzionato il modo di produrre arte nella sua Factory, mentre Hurricane sarà un tornado di colori fluorescenti che travolgerà le Nana dansant di Niki de Saint Phalle. Tre installazioni con cui KIF Italia intende mettere in evidenza i tre temi portanti della mostra: il sistema della factory, l’utilizzo dei colori e l’influenza della musica e delle celebrità.

L’esposizione è realizzata dal Municipio IX Roma EUR con il supporto di Roma Capitale e la collaborazione di Zètema Progetto Cultura. La produzione delle ambientazioni artistiche è a cura di Kif Italia. Il Catalogo è edito da RG – Rosini Gianfranco Gallerie d’Arte con testi storici e critici a cura di Titti Di Salvo, Giuliano Gasparotti, Francesco Mazzei e Gianfranco Rosini

Patrizia Lazzarin, 7 ottobre 2024

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