Cara Italia, i nodi vengono al pettine, sempre...

Inutile negarlo: il cambiamento, per quanto definito necessario da tutti gli osservatori, e dalla stessa classe politica di governo, deve fronteggiare una resistenza e una opposizione «di popolo». È questa la ragione per cui, anche se pochi lo dicono, molti lo pensano: forse fu un errore non accettare il commissariamento europeo. Sarebbe servito a vincere resistenze così diffuse. È un fatto che la Spagna, dopo avere pagato un alto prezzo, ora naviga finalmente in acque migliori delle nostre (aiutata, va detto, dai soldi che l’Europa ha dato alle sue banche).Così Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

Un errore on accettare il commissariamento da parte della Trojka

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Con le preferenze, premier più debole

I partiti con vocazione governativa, i partiti che hanno ottime probabilità di andare al governo, dovrebbero tenersi alla larga dal reintrodurre le preferenze. Quanto tempo dopo le elezioni comincerebbero a fioccare gli avvisi di garanzia per i politici entrati in Parlamento con un bel gruzzolo di preferenze? I leader nazionali, certamente, prenderanno tante preferenze «spontanee» e nessuno li accuserà di voto di scambio. Così come accadrà a qualche esponente di movimenti di protesta. Ma che dire delle seconde, terze e quarte file dei partiti di governo, di quei tanti signor Nessuno che risulteranno molto bravi nell’organizzazione del consenso? Così Angelo Panebianco sul Corriere della Sera. 

A volte le preferenze ritornano...

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