L'occupazione che non c'è, problema per Renzi
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Per una crescita degli occupati ci vogliono anni. Ad esso potranno contribuire alcune riforme, in particolare quelle della burocrazia e della giustizia civile. E tuttavia penso che non possiamo aspettare e che, nel breve periodo, l'unico strumento che può avere un impatto significativo sul tasso di crescita, e quindi sull'occupazione, sia una riduzione della pressione fiscale sui produttori. Da questo punto di vista trovo preoccupante che, finora, a parte la (sacrosanta) abolizione dell'imposta sulla prima casa, ben poco sia previsto per il 2016. Dobbiamo ricordare, infatti, che nel 2016, ossia fra meno di 5 mesi, cesserà la decontribuzione sugli assunti a tempo indeterminato, e non saranno ancora in vigore né la riduzione dell'Ires né quella dell'Irap, che Renzi ha annunciato per il 2017. Il 2016, in altre parole, rischia di essere un anno in cui viene completamente a mancare ciò di cui più v'è bisogno, ovvero un alleggerimento della pressione fiscale su chi crea ricchezza.
Primo dovere del governo, favorire la crescita degli occupati