Rivincita dell'euro grazie ad Atene
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La doppia decisione del Parlamento greco di accettare le condizioni preliminari per avviare le trattative sul terzo salvataggio fiscale della Grecia ad opera principalmente della Unione Europea ha – almeno momentaneamente - deluso la vasta tribù di politici ed economisti che si riconosce nell'avversione all'euro, così come è oggi in opera. Una uscita della Grecia dalla moneta unica europea – possibilmente non coordinata e caotica – sarebbe stata saporito antipasto per l'auspicato piatto forte: la crisi dell'euro. Ma il vero guastafeste che ha rovinato il pranzo ai No euro è stata la politica messa in atto dalla Bce. Non è un caso che la tribù dei No euro – o meglio i vari clan che la compongono – auspicavano una politica monetaria affatto diversa, soprattutto per quanto riguarda le scelte di Mario Draghi e del suo consiglio direttivo sulla politica di finanziamento delle banche greche.Un articolo di Donato Masciandaro su Il Sole 24 Ore.