Il Colle? Sarà vera battaglia

Renzi ha l’esigenza di inviare al Quirinale, ora occupato da Re Giorgio, un nome amico, un personaggio tranquillo con pochi grilli per la testa, e soprattutto un signore o una signora in grado di ripristinare la natura parlamentare del modello politico italiano. Il che è impresa improba, complicata quanto rimettere il dentifricio dentro il tubetto. Ormai anche i costituzionalisti più ligi alla lettera della Costituzione propendono per una funzione sempre più incisiva e operativa della suprema magistratura dello Stato. In un Paese normale, sarebbe già all’opera un’assemblea costituente per fare chiarezza sulla diarchia tra Quirinale e Palazzo Chigi, diarchia che rischia di sconvolgere la filiera decisionale. Ma l’Italia non è un Paese normale. Un editorale di Giuseppe De Tomaso su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Prodi al Quirinale? Renzi lo ama

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L'intelligenza ci farà uscire dal caos

Godiamoci gli effetti positivi generati in Italia dal calo della fattura petrolifera. E teniamo conto, come un «memento» quotidiano, che la scarsità delle risorse naturali e artificiali non sarà mai un dramma perché il cervello umano è più inesauribile del Sole, oltre che insuperabile nel trovare soluzioni ammazzacosti. Peccato che lo Stato (in Italia) ci toglie il piacere di verificarlo ogni giorno, al supermercato o davanti a una pompa di benzina. 

Il petrolio costa meno, benzina e gasolio no

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Renzi gongola, ma il Belpaese è allo stremo

La classe politica tende a sottovalutare la questione fiscale nella speranza che la ripresa del Prodotto interno lordo possa ridare fiducia a tutti. Ma il Pil non dà segnali di rilancio, anzi viene da chiedersi qual è la condizione del Prodotto netto della nazione, visto che nel Prodotto lordo è compresa anche la spesa improduttiva. Un editoriale di Giuseppe De Tomaos su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Dall'Emilia Romagna e dalla Calabria un avviso per il premier

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