Spine nei fianchi del Matteo fiorentino

Spine nei fianchi del Matteo fiorentino

Matteo Renzi sembra assai determinato. Ha costretto il Senato elettivo ad abolire se stesso, ed è come convincere i pesci rossi a togliere il tappo dell’acquario: non facile. Perché non anticipa, come suggerito sul Corriere da Ferrera, Giavazzi e Alesina, la riforma sul lavoro? Introducendo un contratto a tutele crescenti dimostrerebbe al mondo che facciamo sul serio. Le preoccupazioni, nelle istituzioni internazionali e sui mercati, ci sono: è infantile nasconderselo. Mario Draghi ha chiesto «un segnale importante a settembre»? Bene: noi mandiamolo prima. Così Beppe Severgnini sul Corriere della Sera.

Prime e serie preoccuazione per il premier rottamatore

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