Un marziano a Roma, e la nostalgia dei fascisti su Marte
- Scritto da Ugo Pilia
Governo italiano in bambola sulla questione Ucraina
Se un marziano arrivasse oggi a Roma, a patto poi di trovare un taxi, vedrebbe un paese allo sbando, con gli ennesimi scioperi dei mezzi pubblici, e l’inesorabile declino dell’industria pesante, mentre la sanità è ai minimi termini, così come l’istruzione, la giustizia, il fisco, e i conti pubblici ulteriormente vandalizzati da quell’alzata d’ingegno appulo-venezuelana del bonus 110 per cento (...) Un modello albanese così ben studiato dai cervelli del governo da essere già stato bocciato dai tribunali e dalle leggi europee, e prima ancora dalla decenza, peraltro nello stesso giorno in cui il secondo partito della coalizione di maggioranza, in gita a Palermo, ha inscenato una pagliacciata contro i magistrati locali sul caso degli immigrati che Matteo Salvini, nel 2019, non fece sbarcare in nome di quell'altro richiamo subliminale per razzisti che era «porti chiusi». Un richiamo utilizzato da Salvini ai tempi del governo guidato da Giuseppe Conte, uno che ora si atteggia a Brežnev delle feste strapaesane dell'unità, e a piccolo Vichinsky di Travaglio. Il commento di Christian Rocca su Linkiesta.