Governo a Gentiloni: Un boomerang per Renzi?

Matteo, il suggeritore di Gentiloni

Fare il dominus per procura del governo Gentiloni, incarnare una sorta di primo ministro via telefono o WhatsApp, è qualcosa, infatti, destinata ad apparire inevitabilmente, rispetto alle dimissioni, una specie di «qui lo dico e qui lo nego», una trovata da furbastro. In questo modo, poi, da quel piedistallo di «diverso» per antonomasia dotato del potere di comando, che è stato da subito e fino ad oggi il suo, Renzi si ritrova inevitabilmente omologato a tutti gli altri comprimari del teatrino della politica, risucchiato nella loro grigia routine. E così, ad esempio, saranno oggetto di quotidiane indiscrezioni i suoi ordini ai luogotenenti nel governo; come segretario sconfitto di un Pd dilaniato sarà coinvolto nelle mille prevedibili risse quotidiane tra riunioni, tweet, intervistine e chiacchierate a Porta a Porta. L'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere dela Sera.

Le dimissioni di Renzi? Una farsa

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