Un coniglio dal cilindro del premier

Un coniglio dal cilindro del premier

Se non piace il nuovo Senato renziano, «tanto vale abolirlo» è al momento ipotesi residuale, subordinata, ma pronta a diventare addirittura linea politica, se le cose dovessero mettersi male. Ovviamente se Grasso giudicasse inemendabile l’articolo 2, come ha già fatto Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, allora tutto si sgonfierebbe in un attimo. Viceversa il premier è pronto a presentare lui stesso, cioè il governo, degli emendamenti (o farlo fare ad un pezzo del suo partito): molto più drastici di quelli che finora sono stati oggetto di divisioni e incomprensioni all’interno della maggioranza. Del resto una correzione totale di rotta del suo partito, e degli altri partiti della maggioranza, sarebbe facilmente spiegabile agli elettori: una Camera al posto di due, costi della politica dimezzati, semplificazione istituzionale. Insomma una riforma della Costituzione molto più netta e drastica, sistema monocamerale, punto e basta. L'articolo di Marco Galluzzo sul Corriere della Sera.

Renzi vuole abolire il Senato

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